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Perplessità sul Def: eccesso di ottimismo e rischio al ribasso

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Sono iniziate le audizioni sul Def, il documento sul bilancio che parla del futuro prossimo dell'economia italiana. Da più parti espressa perplessità. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato la presentazione del Def (Documento di Economia e Finanza), il documento finanziario che fo...

Sono iniziate le audizioni sul Def, il documento sul bilancio che parla del futuro prossimo dell’economia italiana. Da più parti espressa perplessità.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha confermato la presentazione del Def (Documento di Economia e Finanza), il documento finanziario che fornisce l’inquadramento generale del bilancio dello Stato italiano e dà le previsioni per il prossimo anno. “Abbiamo presentato il Def” ha scritto Renzi sulla e-news, “è il documento che inquadra la legge di bilancio, che sarà pronta verso la fine della prossima settimana”. “Ci sarà un primo intervento per aiutare i pensionati al minimo e consentire di uscire dal lavoro un po’ prima, con una piccola penalizzazione” ha spiegato Renzi, il quale ha poi provato a riassumere in una frase contenuto del Def e situazione italiana: “il deficit continua a scendere, il Pil continua a salire, passo dopo passo, piano piano, ma la direzione è quella”.

Perplessità sul Def da parte di Bankitalia, Corte dei Conti e Upb

Dalle audizioni sul Def, però, stanno emergendo alcune perplessità. Le prime sono state espresse dal vicedirettore di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, secondo il quale la previsione di crescita del Pil è “ambiziosa”: “nello scenario programmatico per il 2017, la dinamica del prodotto è significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale, l’obiettivo è ambizioso”. Da un lato c’è il Pil programmatico stabilito all’interno del Def (+1%), dall’altro il cosiddetto Pil tendenziale, attorno a +0,6%. Troppo distanti i due valori, secondo Bankitalia, perciò occorrerà definire “con grande cura” “la prossima legge di bilancio”, puntando soprattutto sulla spending review, “se si vogliono tenere i conti pubblici sotto controllo senza contare soltanto sul livello oggi eccezionalmente basso dei tassi di interesse e senza comprimere gli investimenti, il cui rilancio è invece necessario per la crescita”.

Perplessità anche da parte della Corte dei Conti, il cui presidente Arturo Martucci di Scarfizzi ha evidenziato soprattutto la presenza, all’interno del Def, di “elementi di fragilità cui occorrerà prestare attenzione”. “Sul fronte della domanda estera e quindi delle nostre esportazioni”, in particolare, ci sarebbero valutazioni ottimistiche per le quali c’è un serio “rischio al ribasso”. Di “eccesso di ottimismo” ha parlato anche il presidente dell’Upb Giuseppe Pisauro, secondo il quale le stime di crescita sono “significativamente fuori linea rispetto all’intervallo dei previsori del panel Upb”.