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Perù, disastro idrogeologico mette a rischio il Machu Picchu

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In Perù una tremenda faglia si è aperta vicino a Machu Picchu, mettendo a rischio il celeberrimo sito archeologico e la gente che vive nei dintorni.

In Perù si è misteriosamente creata una crepa lunga due chilometri nel terreno, vicino al celeberrimo sito archeologico Inca del Machu Picchu, sulle Ande peruviane. Un vero e proprio disastro idrogeologico, che ha messo in pericolo la sopravvivenza del sito stesso e 90 famiglie che vivono nelle campagne di un piccolo paese limitrofo, nel distretto di Ilusco, a sua volta situato nella regione di Cusco, ad altissimo tasso turistico – vi si recando milioni di visitatori l’anno -. Perchè tutto ciò? A causa del cambiamento climatico di cui si parla molto in questi anni, di devastanti alluvioni e del disboscamento al fine di creare aree coltivabili.

faglia

I dettagli

I media locali riferiscono che sono crollate finora 37 case e sta affondando addirittura un’intera provincia, quella di Chumbivilcas.

E’ caduto anche un centro sanitario e sono stati distrutti 300 metri di strada. Inoltre, secondo gli esperti, la faglia potrebbe allungarsi e ce ne sarebbero ben 53 “dormienti” che potrebbero crearsi, causando altri danni.

Faglia Perù

Le cause

Questa tremenda spaccatura nel terreno è un fenomeno il cui primo segnale si era già registrato nel 2012. Lo ha reso noto il capo dell’Istituto peruviano di protezione civile Gustavo Infantas, che imputa le cause alle piogge e al cambiamento di temperatura, che hanno letteralmente indebolito la terra, fino ha spaccarne una parte. Si cominciato da 7 metri di profondità e poi si è arrivati ad 11.

Cambiamento climatico

Il sito archeologico

Il Macchu Picchu (letteralmente “Vecchia Montagna”) è il luogo in cui rimarrebbero i resti di una mitica città perduta. Fa parte dei Patrimoni dell’UNESCO, è stato dichiarato nel 2007 una delle Sette Meraviglie del mondo moderno ed è il terzo sito archeologico più grande del mondo dopo le nostre Pompei ed Ostia Antica.

Macchu Picchu

Nel 2003 è stato visitato da oltre 400mila persone e l’UNESCO ha lanciato l’allarme per il fatto che un tale numero di turisti potesse danneggiare quel luogo storico, costruito a quanto quanto pare nel XV secolo (1440), voluta da un imperatore inca, Pachaùtec.

Naturalmente le autorità peruviane vedono un guadagno nell’afflusso turistico a Machu Picchu, perciò rassicurano i potenziali visitatori, affermando che il fatto che si trovi in una valle isolata, quella dell’Urubamba, sia sufficiente per porre un certo argine all’affluenza di persone. Tanto più che non si è ancora arrivati a prendere la decisione di prendere una ferrovia per arrivarci, anche se è stato proposto. Vedremo se la faglia attirerà altri turisti o meno e quanto si allungherà ancora: gli esperti continuano a lavorare.