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Pescara, ingegnere di 58 anni colpito da un ictus è morto dopo tre giorni di agonia

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Il figlio ha trovato l'uomo privo di sensi ed è stato immediatamente trasportato in ospedale. Gli sforzi dei medici per salvarlo si sono rivelati vani.

Tragica scomparsa a Pescara, dove un ingegnere colpito da ictus è morto dopo tre giorni di agonia. Lascia moglie, figlio e sorella. L’uomo aveva già avuto un ictus, nel 2014, dal quale si era ripreso molto bene in seguito a una lunga riabilitazione. La famiglia è avvolta nel dolore più profondo e tanti concittadini ne piangono la prematura scomparsa.

Pescara, ingegnere colpito da ictus morto dopo 3 giorni

Una drammatica notizia arriva da Pescara. L’ingegnere edile Augusto De Carlo si è spento a 58 anni nella serata di mercoledì 1 settembre, a causa di un’emorragia cerebrale, dopo un delicato intervento chirurgico. Domenica 29 agosto aveva avuto un ictus e per tre giorni ha lottato tra la vita e la morte.

L’umo era stato trovato privo di sensi dal figlio, nella mattinata di domenica, mentre si trovavano nella loro casa. Immediato il trasporto in ospedale, dove i medici hanno fatto il possibile per arginare la copiosa perdita di sangue. I sanitari hanno comunicato subito alla famiglia le delicate condizioni nelle quali l’uomo si trovava.

Nella città abruzzese tanti concittadini ne piangono la scomparsa e si stringono al dolore dei familiari. Molti lo conoscevano per la sua attività lavorativa e per l’impegno umanitario nel Rotary.

Pescara, ingegnere colpito da ictus è morto: era il secondo in 6 anni

L’ictus che lo ha colpito non ha lasciato speranze di vita all’ingegnere 58enne, il quale aveva già dovuto affrontare il problema.

Nel 2014, infatti, aveva avuto il primo ictus, dal quale fortunatamente si era ripreso con grande determinazione e in seguito a una lunga riabilitazione. Poi aveva continuato a lavorare come consulente e libero professionista.

Pescara, ingegnere colpito da ictus morto a 58 anni: le parole dei familiari

È tanto il dolore per i familiari dell’ingegnere. A parlare è il cugino, che lo ricorda con affetto.

“Anche se aveva qualche anno meno di me, abbiamo condiviso tanti momenti dell’infanzia. Era solare, sempre disponibile e non si risparmiava quando si trattava di aiutare i bisognosi. Nel 2011 ero presidente del Rotary, insieme realizzammo il Parco del Sorriso sulla Strada Parco, un’area riservata ai disabili. Mio cugino fu uno dei promotori del progetto. Negli anni successivi ha continuato a dare il suo contributo con entusiasmo”, ha detto.