> > Pescara, ragazzo ucciso: le parole della madre

Pescara, ragazzo ucciso: le parole della madre

Pescara, ragazzo ucciso: le parole della madre

Omicidio di Pescara, Laura Lamaletto racconta gli ultimi istanti passati insieme al figlio, quando ancora non sapeva che non l'avrebbe più rivisto

Il suo corpo è stato ritrovato senza vita in un canale del torrente Vallelunga, nei pressi di Pescara: gli inquirenti stanno indagando sull’accaduto, ma intanto Alessandro Neri, 29enne pescarese, non c’è più. A parlare, qualche giorno dopo il ritrovamento del corpo di Alessandro, è la madre Laura Lamaletto che racconta gli ultimi istanti passati insieme al figlio, quando ancora non pensava che non l’avrebbe più rivisto. “Ho un ricordo di lui che mi dice – afferma la donna, mentre tiene in mano una foto che ritrae Alessandro bambino con i suoi fratelli – che non sapeva se tornava a cena. Ed è stata l’ultima volta che l’ho visto“. Nel suo racconto mamma Laura svela anche alcuni particolari della vita del ragazzo e afferma di non voler conoscere i dettagli delle indagini: si fida degli investigatori e sa che stanno lavorando nel migliore dei modi per scoprire chi è stato ad uccidere Alessandro.

“Tanti amici di Ale a casa”

Tre giorni fa il corpo senza vita di Alessandro Neri è stato trovato in un canale alla periferia di Pescara: la mamma Laura, che lo aveva salutato sulla soglia di casa con un abbraccio, lo ricorda tenendo in mano una foto che lo ritrae al mare insieme ai suoi fratelli. “Prenderanno – dice degli investigatori che stanno lavorando sul caso – chi ha ucciso Ale. Questo oggi è il mio progetto di vita“. Alessandro avrebbe compiuto 29 anni a fine mese e da martedì la casa di Pescara, dove il ragazzo viveva con la sua famiglia, è invasa da un pellegrinaggi continuo di amici che vengono per una parola di conforto e per un messaggio di speranza. La mamma di Alessandro ricorda, in un’intervista al Corriere della Sera, l’ultimo momento in cui ha visto il ragazzo e le parole che si sono scambiati: “Ciao mammina, io esco. Ma non so se torno per cena“. E poi l’abbraccio, l’ultimo.

L’autopsia di ieri potrebbe aver rivelato elementi importanti per la risoluzione del caso e per la ricostruzione degli ultimi istanti di vita di Alessandro, ucciso da un colpo di arma da fuoco. Mamma Laura, distrutta da dolore, non vuole sapere nulla ma aspetta che gli inquirenti predano chi ha ucciso il suo Alessandro. “Gli amici – ricorda la donna, di origini venezuelane – lo chiamavano Nerino Ehi Ma’, proprio per la sua abitudine a non allontanarsi mai da me, a dirmi sempre dove andava, cosa faceva“. Nella casa di Pescara, in questi giorni, una cinquantina di ragazzi si sono fermati a portare conforto alla madre di Alessandro e alla sua famiglia: un ragazzo buono, sempre disponibile ad aiutare gli altri. “Un condottiero – così lo ricorda Laura nelle sue parole – e ho scoperto in questi giorni cose di lui che non sapevo“. Tra queste, il regalo ad un amico malato di SLA a cui ha dato la sua bicicletta e ha pagato un viaggio ad Amsterdam.

Gli sviluppi delle indagini

Alessandro era diverso dai coetanei: niente profilo Facebook, niente computer e anche il telefono lo usava di raso. “Pensavo volesse stare un po’ da solo – continua la mamma ricordando i primi momenti della scomparsa ma era difficile. Era il mio angelo custode“. Gli inquirenti stanno proseguendo le indagini per capire cosa è successo ad Alessandro dopo l’ultima telefonata, partita dal suo cellulare la sera di lunedì. Al vaglio l’ipotesi di un appuntamento, probabilmente confermato con quella telefonata, con una persona che potrebbe essere il suo assassino.

Nel parcheggio dove è stata posteggiata la sua 500 mercoledì mattina ci sono le telecamere: la visione dei filmati potrebbe svelare un volto, o più volti, che hanno avuto a che fare con le ultime ore di vita di Alessandro. Per ora massimo riserbo, ma sembra essere scartata l’ipotesi della rapina. “L’assassino non era solo – ha concluso la mamma – Alessandro era alto 1 metro e 80 ed era robusto“.