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Dati italiani dopo l'anno Monti

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Con l'anno di governo Monti, nonostante la "giustificazione" della necessità delle manovre per risanare l'Italia e rilanciare l'economia, gli indici principali che vanno a fotografare la situazione nazionale, sono decisamente peggiorati. Stando ai dati Istat, relativi proprio all'anno 2012, si evid...

Con l’anno di governo Monti, nonostante la “giustificazione” della necessità delle manovre per risanare l’Italia e rilanciare l’economia, gli indici principali che vanno a fotografare la situazione nazionale, sono decisamente peggiorati. Stando ai dati Istat, relativi proprio all’anno 2012, si evidenzia come il rapporto Debito/Pil dell’Italia sia salito al 127% e la pressione fiscale media sia salita al 44%, in seguito ad un incremento della stessa percentuale di quasi l’1,5%. Non c’è stata nemmeno la crescita dei consumi, la quale ha rilevalo un decremento di oltre il 4%, con conseguente incremento della disoccupazione giovanile, giunto al 38%.

Altro dato incredibile, come risultato delle politiche attuate nel 2012 è quello dell’avanzo primario. Questo è definito come l’indebitamento netto della nazione al netto della spesa per interessi. Nel 2011 era all’1,2%, nel 2012 è più che raddoppiato, attestandosi al 2,5%, L’unica cosa cresciuta del 130% circa era proprio quella che sarebbe dovuta diminuire.

Le manovre promosse e approvate dal governo Monti non hanno quindi sortito alcun effetto benefico alla nazione, anzi, hanno contribuito a peggiorarne lo stato generale, sia dei consumatori, sia del tessuto imprenditoriale.