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Peste suina africana: cos'è e quali sono i rischi per l'uomo e per gli animali

Maiali

Allarme per la peste suina africana anche in Italia. Si tratta di una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale.

La peste suina africana è una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, che può essere letale. Essendo altamente trasmissibile gli allevamenti di maiali e il commercio della carne suina è a rischio.

Peste suina africana: cos’è e quali sono i rischi per l’uomo e per gli animali

In Italia è scattato l’allarme per la peste suina africana, soprattutto in alcune regioni, come Piemonte, Liguria e Lombardia. Si tratta di una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale. È altamente trasmissibile, anche tra gli esseri umani, per questo mette a rischio gli allevamenti di maiali e il commercio di carni suine. Il virus può resistere per anni nella carne congelata e viene reso inattivo solo dalla cottura o da specifici disinfettanti. I sintomi sono simili a quelli della peste suina classica, come febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi. I ceppi più aggressivi sono letali. Gli animali che superano la malattia restano portatori del virus per un anno. Si tratta di un virus con una buona resistenza in ambiente esterno e può rimanere vitale fino a 100 giorni, sopravvivendo all’interno di salumi e resistendo alla temperatura per diversi mesi.

Peste suina africana: prevenzione, cure e vaccini

La malattia si diffonde per il contatto tra animali infetti o tramite la puntura di vettori, come le zecche. La trasmissione si verifica attraverso attrezzature e indumenti contaminati o con la somministrazione ai maiali di scarti di cucina contaminati. La prevenzione viene effettuata tramite la sorveglianza passiva negli allevamenti domestici e sulle carcasse di cinghiale, il rispetto delle misure di biosicurezza negli allevamenti suini, il controllo dei prodotti importati e la sorveglianza sullo smaltimento dei rifiuti alimentari. Nei Paesi infetti avviene l’abbattimento e la distruzione dei suini positivi e degli altri suini presenti nell’allevamento infetto. Sono molto importanti l’individuazione precoce e la delimitazione tempestiva delle zone infette, oltre il rintraccio, al controllo delle movimentazioni di suini vivi e derivati, le operazioni di pulizia e disinfezione e le indagini epidemiologiche. Al momento non esistono cure o vaccini.