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Picchiato perchè gay, ma lui posta la sua foto sorridendo

Picchiato perchè gay, ma lui posta la sua foto sorridendo

Blair Wilson ha 12 anni ed è stato picchiato. Motivo? Il ragazzo è gay. Lui posta la sua foto su facebook sanguinante e sorride.

Blair Wilson ha 12 anni ed è scozzese. Il 12 luglio 2018 è stato picchiato. Motivo? Il ragazzo è gay. Mentre passeggiava, uno sconosciuto gli si è avvicinato e ha cominciato a insultarlo. Vedendo che le sue offese non davano risultati, l’uomo è passato ai fatti, bloccando Blair e dandogli un pugno in faccia. Di tutta risposta, il ragazzo si è fatto un selfie, sorridente, con il volto ancora sanguinante. Condivisa la foto sui social, il giovane ha poi rivolto un pensiero al suo aggressore: “Ti auguro ogni bene”.

Il sorriso per rispondere al pestaggio

Di pestaggi e violenze nei confronti di ragazzi omosessuali se ne sente parlare purtroppo di frequente. Le modalità sono quasi sempre le stesse: gli aggressori iniziano con degli insulti, cercando di provocare la vittima e passare alle mani. Ma, Blair Wilson decide di ignorare chi lo attacca per il solo fatto di essere gay. L’indifferenza può fare ancora più male di una risposta violenta, ma almeno è una reazione pacifica. Accorgendosi di essere stato ignorato, come se non fosse nemmeno presente in quel momento, l’uomo attacca il ragazzo e lo colpisce con un pugno in piena faccia. Ed ecco la risposta spiazzante di Blair all’aggressione: si fa un selfie con il volto sanguinante, lo condivide su Facebook e raccontando cosa gli sia successo, conclude augurando ogni bene al suo aggressore.

E dai social fioccano commenti di incoraggiamento per il coraggio e la forza d’animo di Blair. “Continua a sorridere, giovane uomo” gli scrive in un commento un signore, che aggiunge: “I tuoi genitori dovrebbero essere orgogliosi di te. Io so che lo sarei se tu fossi mio figlio”. Un altro ancora lo loda per l’esempio che rappresenta per tante altre vittime di aggressioni omofobe: “Tu sei d’ispirazione“.

Le autorità scozzesi hanno confermato che in merito all’aggressione sono in corso delle indagini per identificare lo sconosciuto che si è avventato sul giovane. Dal canto suo, Blair si dice sereno: “Credo che sia qualcuno insicuro della sua sessualità, qualcuno che cerca sicurezze in se stesso in questo modo. Ti auguro ogni bene”.

Le aggressioni in Italia

Ti ammiro e spero di poter essere coraggioso come te, quando mi troverò in una situazione del genere”, ha commentato un ragazzo in risposta alla foto di Blair. Il coraggio del giovane scozzese è più unico che raro, ma come detto da diversi utenti della rete, il ragazzo è un esempio per tutti coloro che subiscono umiliazioni e aggressioni per il solo fatto di essere gay. In Italia non bisogna guardare tanto lontano nel tempo. Nel solo mese di giugno 2018, si passa dal professore di scuola media che si è trovato costretto ad allontanarsi dall’istituto, nel basso Salento, perchè tormentato di continuo dai suoi stessi studenti, fino all’aggressione vera e propria, al collega che invece è stato picchiato dal papà di una studentessa, nel nord del Salento, perchè sospettato di essere gay.

Dell’1 luglio 2018 è la notizia di un giovane studente di San Donato milanese, che dopo aver dichiarato di essere omosessuale, è stato vittima di atti di bullismo, alimentati anche dal comportamento omofobo del suo stesso docente. Per quest’ultimo caso, però, c’è una buona notizia: i compagni di classe della vittima hanno preso le sue difese in più occasioni e hanno fatto di tutto per farlo sentire integrato nel gruppo.