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Aggredito un portabagagli africano a Venezia

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Un giovane portabagagli africano è stato aggredito da due portantini italiani a Venezia, perché abusivo. I due aggressori inneggiavano Salvini.

Pugni e schiaffi inneggiando a Salvini. L’aggressione si è svolta a mezzogiorno il 10 luglio 2018, a Venezia: le vittime sono un portabagagli africano di 20 anni e una guida turistica di 55 anni, spagnola d’origine, romana acquisita per lavoro. I presunti aggressori sarebbero due portabagagli regolari, di 37 e 41 anni, già noti alle autorità locali. La polizia assicura che saranno fatte delle indagini.

Aggredito per una valigia

“Hanno cominciato a gridare insulti di ogni tipo”. Maria Pilar vive a Roma da 30 anni, facendo la guida turistica in Vaticano e pagando le tasse in Italia. Lei non è italiana d’origine, ma lo è diventata mostrando le bellezze culturali del Paese. Dalla mattina dell’aggressione, però, si sta chiedendo che razza di Paese sia quello in cui vive da così tanto tempo. Come ha raccontato al Corriere del Veneto, tutto è cominciato quando, ritornata dalla Croazia con un’amica, Maria si è recata alla stazione di Venezia per lasciare in custodia i suoi bagagli per alcune ore, in attesa della partenza dall’aeroporto per la Spagna. Ad aiutare le due donne si sarebbe offerto un portabagagli ghanese di 20 anni, ma privo del regolare cartellino. A pochi metri dalla stazione, il giovane è stato adocchiato da un uomo, che ha iniziato subito ad urlargli contro: “Abusivo! Negro! Cosa stai facendo?”. Dalle parole si è passati subito ai fatti, l’uomo ha chiamato subito un suo compare e insieme si sono scagliati come furie sul giovane africano: “Ha afferrato l’africano e gli ha dato una tremenda capocciata in testa, poi un calcio in pancia e un pugno sulle costole”.

Nessun aiuto dalla polizia

Le due donne sono intervenute per aiutare il ragazzo, ma invano, perché i due aggressori si sono scagliati anche contro di loro. “È stato terribile: un’aggressione in pieno giorno!”, ricorda l’avvocato Paolo Tacchi Venturi, che ha assistito alla violenza:”La signora chiedeva ‘Ma che razza di Paese stiamo diventando?’ e loro ripetevano: ‘È il paese di Salvini! Viva Salvini!'”. Maria Pilar era sconvolta, ma ha mantenuto quel poco di sangue freddo per fare una foto col cellulare ai due aggressori. “Dopo l’aggressione se ne sono andati senza che nessuno dei vigili, che pure erano presenti almeno mentre mi insultavano, abbia mosso un dito per fermarli. Quando ho chiesto spiegazioni, gli agenti della polizia locale mi hanno risposto che già conoscevano i loro nomi”. Anche L’avvocato Venturi ha detto la sua sul presunto mancato intervento degli agenti. Ma il comandante della polizia locale Marco Agostini ha così motivato, riporta il Corriere del Veneto: “Gli agenti, arrivati quando le presunte violenze erano già avvenute, non sono intervenuti semplicemente perché i due soggetti sono noti e si rischiava di aggravare la tensione e di creare problemi di ordine pubblico. Stiamo indagando sul caso”. Il comandante ha poi aggiunto che i due aggressori sono stati pizzicati dalle autorità in altre risse e che hanno fatto spesso uso di sostanze stupefacenti.

Del ragazzo africano non c’è alcuna traccia, perché dopo le percosse, si è allontanato da luogo dell’aggressione, gravemente ferito. Sconvolte le due viaggiatrici, ma Maria Pilar si è rifiutata di andare in ospedale, non volendo perdere l’aereo per la Spagna. “Appena tornerò in Italia, il 19 luglio, sporgerò querela“, assicura la donna al Corriere, anche se è ancora sotto schoc per l’accaduto. “l’aspetto agghiacciante di tutta questa vicenda, è un altro: nessuno è intervenuto per fermare quei due energumeni, neppure la polizia locale”, ha commentato l’avvocato Venturi.