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Pietro Orlandi dopo il colloquio in Vaticano con Diddi: "Sono sereno"

Pietro Orlandi

Pietro Orlandi: "Ho fatto i nomi delle persone che secondo me dovrebbero interrogare".

Pietro Orlandi ha parlato del colloquio in Vaticano durato otto ore. Il fratello di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno 1983, ha avuto modo di conferire con il promotore di giustizia Alessandro Diddi, lo stesso che ha riaperto l’inchiesta sulla sparizione di sua sorella, che all’epoca dei fatti aveva 15 anni. Tornando a Pietro, l’ex impiegato dello Ior ha dichiarato di essere sereno e di aver parlato di tante cose assieme a Diddi, tra cui la nota “trattativa Capaldo”, del presunto trasferimento di Emanuela a Londra, della pedofilia, ma anche di alcuni screenshot e messaggi che potrebbero avere un ruolo chiave nell’inchiesta. Avrebbe inoltre fatto i nomi di alcune persone che, a suo dire, dovrebbero essere sentite.

Pietro Orlandi: gli argomenti trattati con Diddi

Pietro Orlandi ha affermato, tramite alcune dichiarazioni riportate dall’Ansa: “Sono sereno … Abbiamo parlato di tante cose, della famosa ‘trattativa Capaldo’, del trasferimento di Emanuela a Londra, di pedofilia, degli screenshot dei messaggi di cui siamo entrati in possesso”. Ha inoltre aggiunto: “Finalmente, dopo 40 anni, ho potuto sfogarmi e ho trovato ampia disponibilità a fare chiarezza, a mettere un punto, qualunque sia la responsabilità”.

Dichiarazioni messe al verbale

Pietro ha precisato: “Sono state verbalizzate tutte le mie dichiarazioni. Ho fatto i nomi delle persone che secondo me dovrebbero interrogare anche di alti prelati come il cardinale Re che stava sempre a casa nostra e altri personaggi eccellenti”.