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Pievani: sostenibilità integrata per un mondo interconnesso

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Milano, 6 mag. (askanews) - La sostenibilità come approccio di lavoro integrato, che tiene in conto i nessi che stringono l'uno all'altro ambiti diversi come ambiente, salute, inclusione, organizzazione del lavoro, comunità. E' lo spunto proposto dal filosofo Telmo Pievani sul quale si sono inc...

Milano, 6 mag. (askanews) – La sostenibilità come approccio di lavoro integrato, che tiene in conto i nessi che stringono l’uno all’altro ambiti diversi come ambiente, salute, inclusione, organizzazione del lavoro, comunità. E’ lo spunto proposto dal filosofo Telmo Pievani sul quale si sono incentrati i lavori della tappa di Padova del Salone della Csr. Pievani ha portato l’esempio del lavoro svolto nell’ Università di Padova con l’obiettivo di dare concretezza al concetto di sostenibilità integrata.

“Per realizzare una sostenibilità integrata dobbiamo immaginare un cambiamento, un’evoluzione, della nostra organizzazione che non solo riduca l’impatto ambientale delle nostre attività – dice Pievani – Questo già lo facciamo con la riduzione dell’impronta carbonica, con interventi di efficientamento energetico, e continueremo a farlo sempre di più. Ma sostenibilità integrata vuole dire che bisogna anche intervenire sull’inclusione, sul benessere di chi lavora nella nostra organizzazione, sul fare comunità. E lo abbiamo visto anche in questo ultimo periodo, nel modo in cui abbiamo affrontato la pandemia, quanto ciò sia importante”.

Inevitabile, parlando di sostenibilità e capacità di resilienza, non prendere in considerazione la terribile esperienza della pandemia su società e organizzazioni, oltre che ovviamente sulle persone. Pievani utilizza questo tema per sottolineare la necessità di una consapevolezza collettiva sui nessi che uniscono ambiti diversi. “Proprio pochi giorni fa – prosegue Pievani – è uscito su Nature un lavoro molto bello, anche un po’ inquietante, dove si dimostra che i 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite rischiano di essere difficili da raggiungere se non teniamo conto delle connessioni tra ambiti diversi. Vengono fatti molti esempi non solo delle connessioni, ma anche degli effetti domino e effetti a valanga che si possono verificare. E quindi un’ondata di calore aumenta la probabilità di rischi d’incendio, questi incendi a loro volta devastano un ambiente, incidono sul riscaldamento climatico, impattano sulla salute umana e sull’inquinamento dell’aria: insomma tutto è connesso. E dove tutto è connesso e chiaro che possono esserci anche degli effetti moltiplicativi molto pericolosi. Questo articolo però si augura, e ce lo auguriamo tutti, che si sia intelligenti e lungimiranti così da innescare invece dei feedback positivi generativi, cioè che rendano sempre più conveniente intervenire per la sostenibilità anche sul piano economico e sociale”.

Alla tappa di Padova del Salone della Csr – alla cui organizzazione hanno collaborato l’Università degli Studi di Padova e il Centro Studi Regionali Giorgio Lago e coordinata da Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone della CSR – ha avuto come titolo “Beni relazionali per comunità responsabili”, e ha registrato contributi, tra gli altri, di: Italo Sandrini, consigliere di presidenza nazionale Acli, Graziella Vigri, assessorato alla solitudine Comune di Villa del Conte, Stefano Dessì, plant director Novamont Mater Biotech, e Roberto Vendramin, cfo Regalgrid Europe.