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Pil, agroalimentare e turismo: la Spagna supera l'Italia

La Spagna sorpassa l'Italia

"Sorpasso!": lo gridano con fierezza gli spagnoli, dopo che il FMI ha dichiarato che il loro Pil pro capite ha superato quello italiano.

Gli spagnoli sono più ricchi degli italiani. È quanto afferma il Fondo Monetario Internazionale, che ha annunciato ufficialmente il sorpasso della Spagna sul nostro Paese a livello economico. Merito del turismo, ma anche del settore agroalimentare e di una politica di riforme attuata con più efficacia rispetto a quanto è accaduto in Italia. “Non ci sono scorciatoie, è la strada giusta”, ha commentato il ministro dell’Economia Padoan.

Il sorpasso della Spagna

La Spagna è ufficialmente più ricca dell’Italia. In molti già lo sospettavano, ma ora è ufficiale grazie ai dati forniti al Fondo Monetario Internazionale. L’FMI ha dichiarato che il Pil pro capite spagnolo ha superato quello italiano: 31.191 euro a Madrid contro gli 31.072 a Roma. Una differenza che potrebbe sembrare minima, ma che è segno di un trend significativo e che fa riflettere. Dieci anni fa la differenza tra i due Paesi era del 10% a favore dell’Italia. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, in base al potere d’acquisto degli Stati, tra cinque anni il divario sarà del 7%, ma a favore degli spagnoli. Un dato importante, se si pensa che nel corso degli ultimi anni la Spagna ha dovuto affrontare una grave crisi economica che l’ha portata vicina al collasso, oltre a una crisi interna causata dal desiderio indipendentista della Catalunya.

Quali sono le cause di questo sorpasso? Il primo fattore da prendere in considerazione sono i prezzi. In Spagna, sono significativamente più bassi rispetto al nostro Paese. Ma anche il fattore demografico incide fortemente. La penisola iberica, pur essendo molto più estesa dell’Italia a livello territoriale, conta meno abitanti. Gli spagnoli sono 45 milioni, gli italiani 60. Questo significa che la ricchezza deve essere distribuita su un numero inferiore di persone.

Turismo e agroalimentare

Sicuramente, però, va riconosciuto l’impegno con cui Madrid ha saputo sfruttare le risorse di un Paese come la Spagna. Gli investimenti fatti dal governo nel settore turistico e agroalimentare si sono rivelati particolarmente fortunati. Nel 2017, i turisti che hanno scelto la penisola iberica come meta delle proprie vacanze sono stati 82 milioni. Più del doppio dei cittadini spagnoli. In Italia invece abbiamo registrato “solo” 58 milioni di visitatori, meno degli abitanti del Bel Paese. Ma, soprattutto, pochi se si considera l’immenso patrimonio culturale, enogastronimico e naturalistico che abbiamo a disposizione.

Anche nel settore agroalimentare, gli spagnoli si sono rivelati dei pericolosi concorrenti. Lo scontro con l’Italia è avvenuto soprattutto sul terreno della produzione di olio, uno dei prodotti tipici di molti Paesi mediterranei. I produttori italiani, a gennaio 2018, hanno presentato una denuncia alla Commissione europea per danni patrimoniali e morali, ma è un dato di fatto: la produzione di olio spagnolo ha superato quella nostrana.

“È la strada giusta”

Nonostante la rivalità, il ministro dell’Economia del governo uscente, Pier Carlo Padoan, ha espresso ammirazione per le politiche perseguite dagli spagnoli in campo economico per uscire dalla crisi. “Non ci sono scorciatoie, è la strada giusta“, ha dichiarato in un’intervista al Financial Times. “I governi devono attuare le riforme nella speranza che i risultati vengano riconosciuti”.

Molto soddisfatto – comprensibilmente – il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy. Sulla rivalità tra il suo Paese e l’Italia, si è così espresso: “Siamo contenti, ma non possiamo dirlo. L’Italia resta un grande Paese, ma la nostra crescita non si ferma“.