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Pillola dei 5 giorni dopo alle minorenni anche senza ricetta: la decisione del Tar del Lazio

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Le minorenni potranno ancora acquistare in farmacia la pillola dei cinque giorni dopo senza presentare la ricetta: così ha stabilito il Tar del Lazio.

Si è dibattuto a lungo sulla pillola dei 5 giorni dopo: il Tar del Lazio conferma la possibilità per le minorenni di acquistarla in farmacia senza presentare necessariamente la ricetta.

Pillola dei 5 giorni dopo senza ricetta: la scelta del Tar del Lazio

La “pillola dei 5 giorni dopo” è un farmaco usato per la contraccezione d’emergenza. Viene assunta dopo un rapporto sessuale non protetto, se ci si accorge che un altro metodo anticoncezionale non ha funzionato o in seguito a una violenza sessuale. Il farmaco viene assunto entro 120 ore (cioè 5 giorni) dal rapporto, per prevenire una gravidanza indesiderata. Può succedere, per esempio, quando si rompe un profilattico, quando la donna si dimentica di assumere la pillola o di sostituire il cerotto anticoncezionale, fino alla peggiore delle ipotesi, cioè quando una ragazza è stata vittima di un abuso. La pillola, con il nome commerciale ellaOne, è in grado di interferire con i meccanismi dell’ovulazione, evitando la fecondazione dell’ovocita.

Mentre negli Usa è stato approvato un farmaco contro l’Alzheimer che si spera possa offrire un primo importante punto di svolta contro una malattia terribile, il Tar del Lazio conferma che le minorenni potranno continuare ad acquistare la pillola in farmacia senza la ricetta.

Il 4 giugno il Tar ha respinto il ricorso presentato da alcune associazioni contro l’aborto, le quali avevano chiesto di annullare la decisione introdotta dall’Agenzia italiana del farmaco l’8 ottobre 2020, con la quale viene data la possibilità di vendita della pillola senza obbligo di prescrizione medica anche per le ragazze con età inferiore a 18 anni.

Pillola dei 5 giorni dopo, la decisione del Tar del Lazio e le parole dei giudici

Già dal 2015 il farmaco ellaOne può essere acquistato in farmacia senza ricetta, ma solo per le persone maggiorenni. Da ottobre 2020 la possibilità è stata estesa alle minorenni.

I giudici, infatti, hanno ripreso quanto deciso dall’Aifa, secondo cui il farmaco “avrebbe una funzione meramente antiovulatoria”, cioè impedisce la fecondazione e non causa l’aborto di una gravidanza in corso, come invece dichiarato dalle associazioni che hanno presentato ricorso. Il Tar del Lazio ha anche respinto le accuse relative ai presunti effetti indesiderati generati dalla pillola e ai possibili effetti tossici sul fegato. Al contrario, secondo i giudici sono “asserzioni del tutto generiche” e “mere asserzioni ipotetiche”, non basate su dimostrazioni scientifiche.

Pillola dei 5 giorni dopo, la decisione del Tar del Lazio e l’impegno dell’associazione Luca Coscioni

Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni, Mirella Parachini e Anna Pompili, ginecologhe dell’associazione Luca Coscioni e di AMICA, hanno commentato la decisione del Tar del Lazio.

Con soddisfazione hanno sottolineato: “Il tribunale fa riferimento alla letteratura internazionale, che assume come dato di evidenza il meccanismo d’azione del farmaco e la sua rispondenza ai criteri stabiliti per i farmaci dispensabili senza obbligo di prescrizione, affermando che il ricorso delle associazioni cattoliche era basato solo su opinioni e su un unico studio, peraltro discutibile da un punto di vista metodologico. È auspicabile che le opinioni e le posizioni ideologiche personali, ovviamente legittime, non abbiano diritto di cittadinanza nella pratica medica e nella ricerca scientifica, che hanno come unico fine la salute delle persone”.