> > Pioltello, sospesi quattro operai di Rfi

Pioltello, sospesi quattro operai di Rfi

treno

Dopo i morti ed i feriti, anche 4 operai denunciati, si trovavano nella zona sequestrata a Pioltello ed erano della Rfi

Torniamo a parlare del treno deragliato a Pioltello. Proprio questa mattina 27 gennaio 2018 sono stati arrestati 4 operai di Rfi. Erano stati sorpresi all’interno dell’area sequestrata e quindi le forze dell’ordine li hanno arrestati.

Treno deragliato a Pioltello, ultime notizie

treno

Proprio questa mattina, 27 gennaio 2018, quattro operai di Rete ferroviaria italiana sono stati sorpresi nell’area sequestrata. Naturalmente sono stati denunciati dalle forze dell’odine, c’è da capire chi li ha inviati nel luogo.

L’ansa ne ha comunicata la notizia, loro si sono difesi dicendo che stavano facendo dei rilievi con strumenti a ultrasuoni. Invece sono stati denunciati per violazione di sigilli. Intanto Rfi fa sapere che “L’utilizzo di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai suoi protocolli operativi

Quattro operai sorpresi dalla polizia

Con pettorine di Rete Ferroviaria Italiana sono stati sorpresi dalla polizia questa mattina a Pioltello. Stiamo parlando di quattro operai dell Rfi, che sitrovavano solo a un centinaio di metri dal “punto zero” della linea Cremona-Milano.

Proprio nello stesso punto, dove giovedì scorso è deragliato il treno 10452. Nell’incidente, le cui cause sono ancora da accertare ci sono stati 3 morti e 46 feriti. I quattro operai si trovavano all’interno dell’area, che è stata posta sotto sequestro dalla magistratura.

Esattamente per questo sono stati accompagnati in Questura per essere identificati. Inoltre nei loro confronti è scattata una denuncia per violazione di sigilli. Fonti della polizia ed alcuni testimoni hanno reso noto ciò che gli operaio stavano facendo.

Gli operai stavano effettuando rilievi

Secondo quanto è stato riportato, i quattro operati erano muniti di strumenti ad ultrasuoni, che di solito sono utilizzati, per verificare fratture sulle rotaie. Nell’area, vietata e sequestrata, la polizia scientifica e la Polfer stanno segnando i punti di interesse.

Questi punti critici e probabilmente incriminati, verranno analizzati attentamente, con il sussidio anche di riprese dai droni. Nel frattempo, la stessa Rfi a riguardo dello spessore al di sotto di una rotaia, che compare nel luogo dove è avvenuto il cedimento di un binariorende noto che: “L’utilizzo di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi di Rete Ferroviaria Italiana“.

Rfi ribadisce che “le cause dell’incidente di Pioltello sono attualmente oggetto delle indagini degli inquirenti, che determineranno la dinamica e le cause del deragliamento“.

“Orribile: la gente scattava foto e non aiutava”

treno

Durante il viaggio di ritorno avvenuto ieri sera, sulla linea della strage e fra i pendolari c’è non solamente angoscia ma anche e soprattutto molta indignazione. “Abbiamo fatto il viaggio lungo la stessa tratta della strage all’incontrario, ieri sera”.

Siamo saliti sul regionale – il 10481 – delle 17:36 partito, con un quarto d’ora di ritardo, a Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona. Un treno di nuova generazione: a due piani, con sedili lindi in pelle blu, le toilette che odorano di nuovo e persino le prese elettriche”.

Ma è quasi deserto. La maggior parte dei pendolari ha preferito andare in macchina perché il servizio ferroviario ha funzionato a singhiozzo per tutta la giornata, con diverse cancellazioni, bus sostitutivi, ritardi che si sono protratti fino a sera”.

Davide Bassani, di 31 anni, lavora a Milano come sistemista informatico e inizia il turno prestissimo. Era sul treno 10452 che ha deragliato e riconosce subito le due carrozze spente, ancora lì ieri sera quando passiamo a fianco a Pioltello a velocità ridotta.

C’è quella alla testa su cui lui stesso era seduto che non è uscita dai binari. Non si è procurato alcuna ferita nell’incidente ma si dice «profondamente sconvolto» per quello che ha visto. Non solo per la scena di sangue.

Le sue parole: «Come ogni mattina, ero salito a Casalbuttano, due fermate dopo Cremona, alle 5:48. Prima di Pioltello ho sentito delle vibrazioni. Poi è arrivata una frenata improvvisa. Quando siamo scesi, dopo 20 minuti, c’era la terza carrozza tutta accartocciata come una lattina, feriti e sangue dappertutto. Ho visto un uomo farsi largo tra il soffitto di lamiere».

Ma l’immagine terribile è un’altra: «Non lo dimenticherò mai. Ho visto dei passeggeri che, invece che cercare di dare una mano a chi stava male e chiedeva un aiuto, erano presi a scattare le foto della terza carrozza, la più malandata. Fotografavano con il cellulare la morte come se fosse uno spettacolo da postare sui social. Che vergogna. Che umanità è quella che dimentica il rispetto per le vittime?».

Indifferenza assoluta, mancanza di umanità

Fausto Lori ha dovuto prendere il bus da Crema ieri mattina per raggiungere Milano e racconta: «Chi non ha preso l’auto e poteva permetterselo ha scelto di fare un giorno di ferie. Molti studenti hanno saltato le lezioni all’università. Ecco il motivo per cui non c’è quasi nessuno».

I disagi sulla linea li racconta Massimo Lombardi da Treviglio: «Alle 7 del mattino avevano cancellato consecutivamente già tre corse dirette a Milano. In questi casi appena si riesce a salire sul primo treno disponibile si viaggia stipati, come su carri bestiame. Invece sono riuscito a sedermi, con mia grande sorpresa».

Forse qualche pendolare non ha preso il treno perché terrorizzato? «Non credo. Chi pensa così sbaglia. I numeri parlano chiaro: la maggior parte degli incidenti si verificano sulle strade, non lungo i binari. Una disgrazia isolata quella appena successa», ragiona Roberto Variano che è sul Garibaldi-Cremona per caso, hanno cancellato il treno diretto a Novara.