> > Piovella (Soi): 'Non legge etichette 30% over 60, chirurgia alleata'

Piovella (Soi): 'Non legge etichette 30% over 60, chirurgia alleata'

default featured image 3 1200x900

Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) - "Dopo i 60 anni, il 30% della popolazione italiana subisce una normale perdita della sensibilità al contrasto e questo impedisce di leggere immediatamente le parole scritte in piccolo, come le scadenze dei cibi e dei medicinali, o avere una immediata vi...

Roma, 19 mag. (Adnkronos Salute) – "Dopo i 60 anni, il 30% della popolazione italiana subisce una normale perdita della sensibilità al contrasto e questo impedisce di leggere immediatamente le parole scritte in piccolo, come le scadenze dei cibi e dei medicinali, o avere una immediata visone delle istruzioni di sicurezza per evitare, ad esempio, incidenti sul lavoro". Così Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), intervenendo a latere della seconda giornata del 19esimo Congresso internazionale Soi, in corso a Roma al Centro Congressi Rome Cavalieri, fino al 21 maggio. ()

Attesa per la chirurgia del cristallino in diretta, prevista per domani, che "dà i risultati miglior da quanto esiste l'oculistica perché – spiega Piovella – in un solo intervento si tolgono i difetti di vista, anche il problema della presbiopia". Dopo questo innovativo intervento della cataratta, "le persone guidano la macchina, utilizzano il computer, leggono un libro e un giornale senza più bisogno di alcuna correzione. Una rivoluzione".

Lo strumento pratico della chirurgia in diretta "ha permesso da sempre all'oculistica di essere di eccellenza a livello mondiale", continua il presidente Soi, sottolineando la grande capacità della società scientifica di fare in modo che "tutte queste novità vengono messe in campo, dimostrate e diffuse". Con la chirurgia in diretta sull'intervento refrattivo del cristallino, che sta sostituendo la chirurgia della cataratta, "siamo in grado di identificare i contorni di questo nuovo intervento e di tutte le necessità di sicurezza che devono esser messe in campo", conclude Piovella, facendo notare che, "attualmente" questa prestazione chirurgica "non è riconosciuta dal sistema sanitario nazionale".