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Il pirata Levasseur e il mistero del leggendario Tesoro

pirata levasseur

Un enigma che tutti vorrebbero essere capaci di svelare. Si tratta del mistero lasciato dal pirata Levasseur.

Il famoso pirata Oliver Levasseur nacque a Calais presumibilmente durante la Guerra dei Nove anni. È particolarmente noto perchè si crede che abbia nascosto uno dei più grandi tesori nella storia dei pirati. Questo tesoro pare che valga oltre 1 miliardo di sterline e per trovare il bottino è necessario decifrare un documento che lo stesso pirata ha lasciato.

Pirata Levasseur, la storia

La famiglia di Levasseur era molto benestante, perciò il pirata ricevette una buonissima istruzione e presto divenne un ufficiale di marina. Negli anni a venire, durante la Guerra di Successione spagnola, divenne un vero e proprio corsaro al servizio della corona francese. Una volta terminata la guerra sarebbe dovuto tornare a casa ma invece decise di optare per una diversa soluzione. Da quel momento divenne membro di una compagnia di pirati, la Benjamin Hornigold. Il pirata Levasseur, iniziata la carriera da bandito dei mari, si dimostrò fin da subito un ottimo saccheggiatore. Venne inoltre nominato “La Buse” che significa “La poiana” grazie alla sua velocità e alla spietatezza con cui combatteva i suoi nemici. Aveva un occhio ferito che ben presto divenne completamente cieco, da quel momento cominciò ad utilizzare una benda sull’occhio malato che, nell’era moderna, divenne simbolo tipico della pirateria.

La carriera da pirata

Dal 1720 si unì ad altri famosi pirati come John Taylor, Jasper Seagar, ed Edward England. Il loro scopo era saccheggiare le navi che trasportavano beni preziosi da una parte all’altra dei continenti. Uno dei colpi più redditizi fu il saccheggio del galeone portoghese Nossa Senhora do Cabo (Madonna del Capo) chiamata anche Virgem Do Cabo (La Vergine del Capo). Questa grande nave era carica di tesori appartenenti al Vescovo di Goa e Viceré del Portogallo, anche chiamato il Patriarca delle Indie Orientali.

Il bottino che recuperarono comprendeva barre d’oro e d’argento, Guineas dorate, diamanti, perle, seta e oggetti religiosi provenienti dalla Cattedrale (Sé) di Goa . Tra questi oggetti di culto vi era anche la Croce fiammeggiante di Goa costruita in oro puro, con annessi diamanti, rubini e smeraldi incastonati.

Accordi pacifici falliti

Nel 1724 Levasseur decise di discutere un’amnistia che era stata offerta ai pirati nell’Oceano Indiano. Questi, in cambio, avrebbero dovuto cessare tutte le loro attività. Con tutto il bottino che avevano accumulato negli anni, poteva essere una buona offerta. Purtroppo però non fu così semplice: il governo francese infatti voleva una gran parte delle ricchezze rubate. Levasseur rifiutò l’accordo e si recò in segreto presso l’arcipelago delle Seychelles. Dopo qualche anno però fu catturato vicino a Fort Dauphin, in Madagascar. Da quel momento la sua fuga si concluse definitivamente. Fu portato a Saint-Denis, nella Riunione e fu impiccato per pirateria alle 5 del pomeriggio del 7 luglio 1730.

Il tesoro nascosto

Una curiosa leggenda narra che il pirata Lavasseur, quando salì sul patibolo, gettò un crittogramma di 17 linee contenuto in una collana d’oro. Prima di morire disse che avrebbe offerto il tesoro soltanto a chi sarebbe riuscito a decodificare la sua lettera. Il codice ancora oggi è incomprensibile ai molti che hanno tentato di decifrarlo. Nel 1947 l’inglese Reginald Cruise-Wilkins si mise a studiare i documenti lasciati da Levasseur. Il crittogramma era però molto più complicato di quanto si pensasse. L’unico modo per decifrare quel codice era seguire i simboli partendo dalle due lettere e dai tre crittogrammi scritti in un alfabeto misterioso. Il pirata inventò infatti un rebus, o forse era semplicemente una scrittura iniziatica che poteva somigliare al simbolismo massonico.

Anche Cruise-Wilkins decise di studiare il crittogramma. Scoprì una certa relazione con lo Zodiaco, le clavicole di Salomone e le dodici fatiche di Ercole. Il legame con le fatiche di Ercole indicava che alcuni gesti dovevano essere svolti con un ordine preciso. Secondo Cruise la camera nella quale è contenuto il tesoro si trova sotto terra. È protetta dalle maree, e questo sta a significare che alcune dighe la debbano tenere indietro.

Alcuni tentativi

Fino al giorno della sua morte, avvenuta a Réunion, Cruise-Wilkins tentò di recuperare invano il tesoro cercando nell’isola di Mahé. In una grotta trovò soltanto vecchi cannoni, monete e sarcofagi, nulla che avesse un grande valore. Wilkins morì il 3 maggio del 1977 prima di decifrare l’ultimo pezzo del codice. Il figlio, insegnante di storia specializzato nelle Seychelles, è ancora alla ricerca di questo misterioso e leggendario tesoro. Chissà se qualcuno un giorno sarà in grado di decifrare quel codice così complicato.