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Pisapia, strappo Mpd attacco a D'Alema: 'E' un divisivo, faccia passo di lato'

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Giuliano Pisapia, intervistato a Radio Capital, risponde a Massimo D'Alema, definendolo divisivo ed esortandolo a fare un passo a lato.

L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha risposto, tramite un’intervista fatta a Radio Capital, alle dichiarazioni di Massimo D’Alema. Il politico romano aveva chiesto a Pisapia di candidarsi e di creare così un nuovo soggetto politico, che coinvolga i cittadini e che porti ad una grande assemblea nazionale. Ma queste richieste non sono unitarie, come invece dovrebbe essere il movimento di sinistra.

Pisapia risponde a D’Alema

Alla domanda sulla specifica, l’ex sindaco milanese ha risposto: “D’Alema? Deve fare un passo di lato”. Questo perché “anche lui, come Renzi, è divisivo”. Giuliano Pisapia aggiunge poi di essere a disposizione di un progetto unitario, e che D’Alema, invece, continua a fare dichiarazione che dividono. L’ex sindaco di Milano fa un esempio concreto. Ricorda che D’Alema era favorevole a non si votare lo scostamento di bilancio che avrebbe portato all’aumento dell’Iva, mentre altri (compreso Pisapia) hanno voluto fare un percorso diverso.

Pisapia, comunque, si aspettava la decisione Mdp sul Def, ossia lo strappo dal voto con la maggioranza riguardo la manovra economica: “Non mi aspettavo altro di diverso, non c’è uno strappo”. Per il milanese era importantissimo che Mdp non votasse contro lo scostamento di bilancio, nonostante la presenza di deputati che volevano votare contro anche allo scostamento.

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Renzi divide

Pisapia parla anche di Matteo Renzi. Il quale ” divide, ma ha vinto le primarie con due milioni di voti, quindio bisogna uscire dai personalismi”. È colpa dell’ex premier se 3,5 milioni di elettori del pd e di sinistra che non votano più, ma Matteo Renzi ha stravinto le primarie. Bisogna quindi trovare almeno un minimo di condivisione.

Niente primarie

Riguardo alle possibili primarie di coalizione dentro il centrosinistra, per scegliere il leader in vista delle prossime elezioni, Pisapia non lascia spiragli. Secondo lui è troppo tardi per farle, ma lui avrebbe voluto, anche se ha constatato che è un altro percorso quello da fare.

Obiettivo governo

L’obiettivo di Pisapia è una sinistra di governo. All’interno del movimento vede posizioni differenti, ma spera sempre in una mediazione. Se non si riconoscerà più nel meccanismo, Pisapia è pronto a salutare perché “nessuno è indispensabile”. Proprio in queste settimane il politico milanese sta girando la penisola per sentire persone, amministratori e sindaci. Le divisioni che sono emerse sono più di ceto politico che tra gli individui, perché chi è in Parlamento ha più problematiche, mentre in giro per l’Italia le persone dicono di voler andare avanti per l’unità. Per Pisapia, la cosa importante è che non vincano il centrodestra o i pentastellati.

Intervento di Tabacci

Secondo Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico, intervenuto questa mattina a Radio anch’io, il centrosinistra va verso il suicidio. Secondo lui è una crisi di natura politica. Di fronte c’è uno strascico di veleni che arrivano dalla scissione del Pd. Ora il rapporto tra Pisapia e Mdp è più complicato. Perché Mdp sta diventando una piccola sinistra. Le dimissioni di Bubbico dicono che c’è tensione per una legge elettorale che comunque va rivista e c’è anche la volontà di Mdp di entrare in campagna elettorale con una contrapposizione netta. In questo modo si porterebbe il paese in braccio a Berlusconi. Inoltre Matteo Renzi non sarebbe in grado di comporre il centro sinistra come invece Berlusconi sta già ricomponendo il suo centro destra e le possibilità del Centrosinistra di competere si annullano.