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Platinette salva solo Maria De Filippi: "E' un genio, il resto è un teatrino"

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Platinette rivela che cosa pensa dei talent show e di Maria De Filippi: è tutto un teatrino. La politica? Ci ha fatto un pensierino

 

Platinette si racconta in un’intervista alla Verità e si lancia in modo spasmodico in critiche di ogni genere. Al centro del suo mirino ci sono la televisione e la politica, di cui Plati parla senza peli sulla lingua. Maria De Filippi viene definita un genio, mentre mancano figure di spicco tra i nuovi e giovani conduttori. Una possibile ascesa in campo politico? Un pensierino c’è.

Platinette critica i talent e la televisione

Mauro “Plati” Coruzzi non si fa problemi a dire apertamente ciò che pensa. Non ha remore e, in un’intervista alla Verità, ha cominciato a criticare i talent show e la televisione. Gli unici programmi che si salvano sono quelli condotti dalla De Filippi, un genio secondo Platinette.

La televisione? La guardo senza appassionarmi. Perché non c’è sorpresa, non c’è spiazzamento. Il che non significa che non mi diverta a guardare, che so, Temptation Island, prodotto del genio Maria De Filippi. In ogni caso, chapeau. Detto questo, è un teatrino un po’ stucchevole in cui impera il déjà-vu. Aggiungi che non ci sono figure di spicco neanche tra le giovani leve dei conduttori dei talent, tipo Alessandro Cattelan o Federico Russo, due bravi figli cui manca il pregresso, il background, per età, per formazione, per carattere, e il quadro è completo”.

Parla, poi, dei talent show e di come questi siano fallimentari negli ascolti, anche per colpa dei conduttori. “The Voice l’hanno chiuso, e X Factor si nutre di personalità del calibro di Manuel Agnelli e di Levante: del primo non si sa quanti dischi abbia venduto in carriera, dell’altra non si ricorda altro che il ritornello di una sua canzone: ‘Tu sei un pezzo di m…’. Più che altro, io direi che è il brano a essere un pezzo di m…”.

L’ascesa politica di Platinette

Al centro dei pensieri di Platinette, oltre che la televisione, c’è anche la politica e Mauro si sente in dovere di fare un commento sulla legge per le unioni civili.

“Sembra che non si possa prescindere dal conformistico unanimismo che ci deve far dire che la legge Cirinnà sulle unioni civili è una conquista. Ma quando mai? Io respingo questo desiderio di essere come loro, gli eterosessuali, con le loro convenzioni farisaiche, a cominciare dal matrimonio che altro non è che un contratto. L’emulazione della famiglia etero, quella brama di normalizzazione: quelle horreur! Non per citare il solito Pier Paolo Pasolini e la sua analisi dell’omologazione, ma mi rifiuto di inchinarmi a questa logica per cui poi si arriva alla corsa per il figlio di Elton John e Nichi Vendola, che altro non è che il soddisfacimento di un desiderio egoistico“.

Sembra, quindi, che Coruzzi abbia le idee abbastanza chiare per quanto riguarda la politica. Visto il suo enorme trasporto, viene naturale domandargli se pensa di entrare in politica. Platinette risponde: “Ci avevo fatto un pensierino per le amministrative. In precedenza mi ero scontrato con Federico Pizzarotti, un onesto nerd che si vanta di aver rimesso in ordine i conti con il prosciutto e i formaggi. Ma io mi domando: e la cultura? Pensa solo alla dinasty dei Bertolucci, Attilio, Bernardo, Giuseppe, o ad Alberto Bevilacqua. Oppure alla moda con le sorelle Fontana. Invece ci siamo vantati di aver ingaggiato il regista Peter Greenway, con quell’ sterofilia tipica dei provinciali nel senso deteriore del termine, o Giorgio Moroder per il capodanno in piazza, cachet di 100 mila euro, con il sindaco che si è difeso dichiarando che era stato pagato dagli sponsor”.