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PNRR, 42 riforme da approvare in 100 giorni per evitare che l'Italia perda i fondi europei

PNRR 42 riforme

Nei prossimi giorni dovrebbe riunirsi la cabina di regia per discutere del PNRR. Mancano 42 riforme da approvare in 100 giorni.

Lasciata alle spalle l’estate, per l’Italia sono arrivati giorni carichi di fermento. La cabina di regia dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni per discutere dell’attuazione del Recovery Plan. Un piano ambizioso che richiede – stando a quanto riporta il “Corriere della Sera” – l’impiego di quasi 200 miliardi di fondi europei e del quale non ne è stato approvato nemmeno la metà. Sono infatti ben 42 le riforme di 51 previste che dovranno essere approvate nei prossimi 100 giorni. Qualora tali condizioni non dovessero essere soddisfatte, l’Italia potrebbe perdere i finanziamenti europei previsti nella prima parte del 2022. 

PNRR 42 riforme, dalle politiche del lavoro alla disabilità 

La “carne al fuoco” è quindi tanta come lo sono le riforme che dovrebbero essere approvate nelle prossime settimane. Tra queste segnaliamo appunto la riforma dell’università, la legge quadro della disabilità, la revisione delle politiche attive del lavoro nonché la legge delega sulla riforma della giustizia e la legge delega sul Fisco. 

PNRR 42 riforme, in arrivo una serie di misure in gran parte normative

I provvedimenti che l’Italia dovrebbe preparsi ad approvare sarebbero per buona parte normativi. In ogni caso per il nostro Paese si prospettano mesi carichi impegni da rispettare con l’Europa. La sfida per l’esecutivo sarà quindi quella di rispettare la forte mole di scadenze previste nei prossimi mesi e riuscire quindi a presentare il primo rendiconto. 

PNRR 42 riforme, Garofoli: “Necessario sforzo collettivo”

Nel frattempo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli – scrive ANSA – ha messo in evidenza l’importanza di procedere attraverso uno sforzo collettivo: “Lo Stato e la macchina amministrativa della Repubblica hanno molte debolezze. E’ necessario uno sforzo collettivo per la riparazione della macchina dello Stato”.