> > Pnrr, l'Ue non versa la terza tranche: "Serve un altro mese per le verifiche"

Pnrr, l'Ue non versa la terza tranche: "Serve un altro mese per le verifiche"

Pnrr

La Commissione europea ha deciso di prendersi ulteriori 30 giorni per valutare nel dettaglio tre target del Recovery plan.

La Commissione europea, a poco più di un mese dal primo rinvio, ha deciso di prendersi altri 30 giorni per valutare tre target del Recovery plan su 55.

Pnrr, l’Ue non versa la terza tranche: “Serve un altro mese per le verifiche”

A poco più di un mese dal primo rinvio, la Commissione europea ha deciso di prendersi altri 30 giorni per valutare nel dettaglio tre target del Recovery plan sui 55 fissati per il 31 dicembre 2022. Si tratta delle misure adottate dal precedente governo di Mario Draghi, ovvero il regolamento per i criteri di affidamento delle concessioni portuali, gli interventi sulle reti di teleriscaldamento e due interventi nell’ambito dei Piani urbani integrati per la riqualificazione delle periferie. Il risultato è che la terza tranche di fondi, 19 miliardi, non arriverà. Si tratta di un duro colpo per Giorgia Meloni, a poche ore dalla presentazione ufficiale della relazione in cui la Corte dei Conti calcola che alla fine dello scorso anno era stato speso solo il 6% delle risorse complessive. La notizia è stata diffusa da Palazzo Chigi, presentandola come una decisione comune presa “a seguito degli incontri del ministro per gli Affari europei, del Su, delle politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, e il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, e con la task force Pnrr della Commissione Ue” per permettere ai servizi della Commissione di “completare le attività tecniche di campionamento e verifica, proseguendo la proficua discussione che ha già consentito di valutare positivamente la maggior parte dei target“.

Le misure nel mirino

Nel mirino tre misure che Bruxelles ritiene abbiano bisogno di “ulteriore approfondimento” e che “erano state approvate dal precedente governo“. Per le concessioni portuali, per cui la Commissione propone di “limitarne la durata massima, così come stabilito dal decreto inviato al Consiglio di Stato il 14 ottobre 2022“, le reti di teleriscaldamento, per cui “ha messo in dubbio l’ammissibilità di alcuni interventi” e “i Piani Urbani Integrati, approvati il 22 aprile 2022, per i quali la Commissione ha contestato l’ammissibilità degli interventi relativi al Bosco dello Sport di Venezia e allo Stadio Artemio Franchi di Firenze“. Il governo ha fatto sapere che “fornirà ulteriori elementi a sostegno dell’ammissibilità di tutti questi interventi, in particolare quelli previsti nei Piani Urbani Integrati di Venezia e Firenze” e “continuerà a lavorare in modo costruttivo con la Commissione Europea per garantire il positivo completamento delle attività di valutazione“. Convocata a Palazzo Chigi la Cabina di Regia per fare il punto sulla verifica.