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Manovra, ipotesi deficit al 2,4% solo per il primo anno

Manovra, deficit al 2,4% solo per il 2019

Vertice a Palazzo Chigi. Di Maio lancia un ultimatum ma poi fa un passo indietro: avanza l'ipotesi del deficit al 2% per il 2020 e 2021.

Primo passo indietro per la manovra del popolo. Il deficit al 2,4% è confermato, ma solo per il 2019. Nei due anni successivi la percentuale scenderà al 2%. È quanto è stato ipotizzato nel corso di un vertice a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato il premier Conte, i vicepremier Salvini e Di Maio, i ministri Tria, Moavero Milanesi e Giorgetti. Presenti anche i viceministri dell’Economia Massimo Garavaglia e Laura Castelli.

Conte “Acceleriamo la discesa del deficit”

Di Maio si è presentato a Palazzo Chigi pronto a difendere le cifre proposte in Consiglio dei ministri, anche a costo di un ultimatum: o il governo prosegue sulla linea del 2,4% o si va a elezioni anticipate. Ma la paura per l’instabilità dei mercati è tanta. Il 2 ottobre, la Borsa di Milano ha chiuso in rosso e lo spread ha superato quota 300. Una risposta alla bozza del Def, ma anche alle parole del leghista Claudio Borghi che ha ipotizzato una prossima uscita dall’euro.

Confermiamo il programma delle riforme annunciate che partiranno già dal 2019″, ha fatto sapere Conte al termine dell’incontro. “Abbiamo lavorato a disegnare la manovra in modo da accelerare la discesa del rapporto debito/Pil in modo consistente nell’arco del triennio”.

Alla fine del vertice, i dettagli della manovra economica non sono ancora stati definiti. Aleggiano però alcune ipotesi, oltre a quella del 2%, a partire dai tagli alla spesa dei Ministeri.

Di Maio “Confermiamo il 2,4%”

Di Maio ha ripetuto lo slogan della “manovra coraggiosa”, ribadendo la sicura presenza del reddito di cittadinanza e dell’abolizione della legge Fornero nel programma di governo. “Confermiamo il 2,4% e si punta a una diminuzione del debito negli anni successivi grazie alla crescita, che ci sarà, e ai tagli agli sprechi prodotti dal lavoro del nostro team ‘mani di forbici’. Alcuni dettagli saranno ulteriormente definiti domani mattina”. Intervistato a DiMartedì, su La7, il ministro del Lavoro ha commentato la sua resa sul 2,4%. “Ho sempre detto che nel 2020 e nel 2021 potevamo abbassare il debito, con la crescita e la possibilità di spesa garantita dal reddito di cittadinanza. Stiamo lavorando a nuove coperture per abbassare il debito più velocemente”.

Salvini attacca Juncker

Il ministro Salvini, ospite a Tagadà, ha sferrato un duro attacco al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. “Io parlo con persone sobrie che non fanno paragoni che non stanno nè in cielo nè in terra”, ha dichiarato il viceministro, in riferimento al paragone tra il debito italiano e la crisi greca.

“In una grande famiglia non ci sono figli di serie A e figli di serie B“, ha continuato Salvini. “Se qualcuno straparla perché rimpiange un’Italia precaria e impaurita, magari per poter comprare sotto costo le aziende che sono rimaste in questo Paese usando spread e mercati per intimorire, qualcuno ha trovato il ministro sbagliato e il governo sbagliato”.