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Napoli, "Pagati per applaudire Salvini": tweet di denuncia

Matteo Salvini promette: "Zero campi rom entro 2023"

Su twitter Marco Messina dei 99 Posse ha denunciato l'accaduto: i napoletani sono stati pagati per applaudire Salvini "Fratè ci hanno dato 20 euro".

Martedì 2 ottobre 2018 è la data del viaggio di Matteo Salvini a Napoli, il giorno in cui migliaia di napoletani hanno acclamato calorosamente il ministro dell’Interno: un bagno di folla, tra applausi, selfie e abbracci. All’indomani dell’incontro partenopeo del vicepremier, su twitter appare un cinguettio di denuncia. Marco Messina, musicista dei 99 Posse, denuncia di fatto la compravendita di figuranti “Dopo il corteo contro Salvini decido di passare davanti alla prefettura per vedere la faccia dei fan napoletani della Lega, riconosco due ragazzi del mio quartiere che alla mia domanda sul perché fossero lì mi hanno risposto: fratè, ci hanno dato 20 euro”.

L’artista parla di “venti euro regalati” per festeggiare la parata salviniana, senza però specificare chi sia il benefattore del caso ma alludendo al fatto che una parte dei napoletani presenti in Piazza del Plebiscito sia stata pagata per applaudire il vicepremier, una folla di figuranti retribuita. Messina ha poi commentato su twitter “Al di là dei titoli dei giornali, credere che tutti i napoletani presenti ieri a piazza plebiscito siano stati pagati è confortante, ma illusorio”.

Falsi applausi per Salvini a Napoli?

Non mancano i dubbi degli utenti e gli interrogativi di qualcuno che ha domandato al musicista se la dignità di qualcuno si potesse acquistare a soli 20 euro, lui ha risposto così “È facile convincere un ragazzo che guadagna 500 euro al mese lavorando a nero a farsi un giro a piazza plebiscito con una bandiera di salvini in mano per venti euro. Io non mi sento di condannarli”. Segnaliamo però che nella giornata di incontro tenutasi a Napoli la protagonista assoluta non è stata di certo la festa riservata al ministro. Era presente anche un corteo di protesta: la città è stata anche tappezzata dai manifesti ironici che illustravano alla memoria comune una vecchia e sciocca esibizione (datata 2009) del leader del Carroccio intento a cantare cori contro i napoletani.