> > Tria: giù deficit da 2020. Moscovici, Italia rispetti regole

Tria: giù deficit da 2020. Moscovici, Italia rispetti regole

moscovici

Bruxelles continua a guardare con apprensione la manovra italiana. Giovanni Tria apre ad una riduzione del deficit, ma solo dal 2020.

E’ slittato per oggi pomeriggio, a partire dalle 17, il vertice a Palazzo Chigi al termine del quale verrà annunciata la chiusura della nota di aggiornamento del Def. “Nessuna marcia indietro sul 2019 con il PIL che prevediamo oltre l’1,5 per cento” chiarisce Matteo Salvini. Lo spread infatti è tornato a risalire ma il premier Giuseppe Conte promette: “Le misure che saranno inserite nella manovra sono strutturali, i mercati capiranno”.

Deficit e regole

Nel frattempo, ci pensa Giovanni Tria a dare un segnale rassicurante. Il ministro dell’Economia infatti conferma che il governo è aperto a rivedere il rapporto deficit-PIL, prevedendo dal 2020 una discesa graduale dal 2,4 per cento. “Assicureremo dal prossimo anno ad una accelerazione rispetto al passato della riduzione del debito” dichiara inoltre Tria, davanti alla platea di Confindustria. “L’obiettivo è di eliminare entro due anni il divario di crescita rispetto all’Europa e di assicurare al contempo una riduzione costante del rapporto debito-Pil” puntualizza.

Il commissario UE agli Affari economici ammette che questo “è un buon segnale” da parte dell’Italia. “Il fatto che la traiettoria pluriannuale sul deficit sia stata rivista è un buon segnale. Dimostra che le autorità italiane ascoltano le preoccupazioni e le osservazioni dei partner, tra cui la Commissione europea. Poi bisognerà conoscere i dettagli e giudicare il budget 2019 per ciò che è” puntualizza infatti Pierre Moscovici, a margine del Forum Internazionale delle Americhe a Parigi.

Il commissario però avverte: “Abbiamo delle regole abbastanza precise che non sono stupide e che faremo rispettare. – spiegando – Con il 2,4% c’è un rischio, è possibile che il deficit strutturale non sia nella traiettoria fissata dal patto di stabilità e crescita”.

Moscovici replica a Di Maio

In precedenza, Luigi Di Maio aveva puntato il dito contro la Commissione europea lasciando intendere che l’innalzamento dello spread era legato soprattutto alle dichiarazioni di alcuni suoi esponenti anche se questi “non hanno neanche l’1% dei consensi dei cittadini”. “I Commissari UE e il presidente della Commissione hanno fatto dichiarazioni per creare tensioni e i mercati sono sensibili alle dichiarazioni dei commissari UE molto più che alle azioni del governo” ha sottolineato infatti il vicepremier pentastellato.

Pierre Moscovici ha approfittato quindi dell’occasione per replicare. “La Commissione europea – ricorda – ha un ruolo istituzionale, iscritto nei trattati, che applica e che fa in modo assolutamente tecnico”. “Ci guardiamo bene dal fare ingerenze nella politica interna, non lo facciamo e non lo faremo, siamo semplicemente i guardiani dei trattati. – assicura quindi – Bisogna capirlo, dobbiamo essere rispettati come tali, né più né meno”. “Per il resto, senza essere medico, ho sempre saputo che è la febbre ad avere effetti, non certo il termometro” conclude ironizzando.