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Reddito di Cittadinanza, Berlusconi dice no: "È disastroso"

Reddito di Cittadinanza, Berlusconi dice no: "È disastroso"

Silvio Berlusconi ha detto no al reddito di Cittadinanza. L'ex premier lo ritiene una manovra disastrosa che disincentiverà i cittadini a lavorare.

Silvio Berlusconi ha detto no. L’ex premier e leader di Forza Italia ha affermato il netto disappunto del suo partito nei confronti del reddito di cittadinanza. “Mi sembra una cosa che non sta in piedi, un disastro che spingerà molti a non cercare più nemmeno un lavoro in quanto non facendo nulla riceveranno lo stesso uno stipendio dallo Stato“, ha riferito al termine della riunione dello stato maggiore di Forza Italia.

“Il reddito è un disastro”

Quella che i pentastellati hanno sempre proposto come una manovra per combattere la disoccupazione e la povertà, per il leader di Forza Italia potrebbe essere solo un “disastro”. Berlusconi ha sempre osteggiato le idee del Movimento 5 Stelle, indicandolo più volte come il vero pericolo per la stabilità politica della penisola. È la prima volta che il leader si lancia apertamente contro le loro proposte. Il reddito di Cittadinanza, poi, non è mai stato solo un proposito del Movimento, ma il vero cavallo di battaglia della sua campagna elettorale.

Berlusconi: i rischi del reddito di Cittadinanza

Al termine della consulta con i suoi, Berlusconi ha infine detto no: la linea politica di Forza Italia, in contatto con la Lega, non può conciliarsi con quella dei pentastellati. L’ex premier non nasconde le proprie perplessità in merito ai potenziali rischi del reddito. Non solo farebbe desistere i disoccupati dal cercare lavoro, visto che sarebbero ben pagati dallo Stato, ma indurrebbe “Molti che lavorano a lasciare il lavoro. Perché faticare quando poi lo Stato ti paga ugualmente”. Un’ obiezione alla proposta M5s che già era stata fatta dagli imprenditori del Veneto.

Una manovra del genere, ha affermato il volto di Forza Italia, porterà solo “Un grande buco nero nel bilancio dello Stato e un danno, un’ingiustizia nei confronti dei cittadini onesti che lavorano e pagano le tasse”.