> > Toninelli, tunnel Brennero aperto? Lapsus, lavoro troppo

Toninelli, tunnel Brennero aperto? Lapsus, lavoro troppo

Danilo Toninelli

Danilo Toninelli cerca di spiegare la sue gaffe sull'apertura del tunnel del Brennero con il fatto che lavora "dalle 16 alle 18 ore al giorno".

Danilo Toninelli sostiene che è stato solo un “lapsus” dire che il tunnel del Brennero è aperto utilizzabile (oltretutto per il trasporto su gomma). Alla base di questo, il fatto che lavora “dalle 16 alle 18 ore al giorno” tanto che la moglie comincerebbe ad essere preoccupata per lui.

Gaffe sul tunnel Brennero

“Mi sono soffermato su un dossier che ritengo essere molto importante, che è quello del tunnel del Brennero. Sapete quanti degli imprenditori italiani utilizzano, con trasporto principalmente ancora su gomma, il tunnel del Brennero” ha dichiarato due giorni fa Danilo Toninelli. Evidentemente, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture non ha ben chiaro che l’opera è ancora in fase di realizzazione e di scavo. Il tunnel infatti si prevede che sarà terminato non prima del 2025. Inoltre, non verrà utilizzato per il trasporto su gomma ma per il trasporto ferroviario.

“Un lapsus” ci tiene però a precisare Toninelli nel corso di una diretta Facebook. “Invece che dire valico o passante ho detto tunnel” spiega il ministro. “Io ne commetterò tanti altri di lapsus, non me ne frega niente di un lapsus” chiarisce quindi il pentastellato, informando tutti che lui lavora “dalle 16 alle 18 ore al giorno”. “Chiedete a mia moglie che è preoccupata per me”, esorta quindi Toninelli.

La tecnica giudica del decreto Genova

Un carico di lavoro effettivamente forse eccessivo per l’esponente del M5S. Dopo che gli sfollati del ponte Morandi hanno protestato contro il decreto Genova, Danilo Toninelli ha chiesto loro: “Non contestatelo perché è scritto non solo con il cuore e con la mente vicina a Genova e ai genovesi ma è scritto anche con una tecnica giuridica io penso molto molto elevata. Con una tecnica giuridica che permetterà al nuovo commissario Bucci di lavorare bene senza preoccuparsi dei ricorsi, che se magari avessimo scritto un po’ meno bene questo decreto avrebbero potuto esserci”.

Peccato che non la pensa così il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Raffaele Cantone dichiara infatti di avere “perplessità” sul decreto Genova, e in particolare “sulla disposizione che prevede la deroga a tutte le norme dell’ordinamento italiano ad esclusione di quelle penali”. Questo perché non solo permetterà di derogare anche il Codice antimafia ma perché gli atti del commissario probabilmente saranno “oggetto di contenzioso di fronte ai giudici amministrative e ordinari”.