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Ilaria Cucchi: mai al Viminale se Salvini non chiede scusa

Ilaria Cucchi

Ilaria Cucchi annuncia che non accetterà l'invito di Matteo Salvini al Viminale se prima il ministro dell'Interno non le chiederà scusa.

Ilaria Cucchi è categorica. Non accetterà l’invito al Viminale se prima Matteo Salvini non le chiederà scusa. Durante il processo bis per la morte di Stefano Cucchi, infatti, Francesco Tedesco, uno dei tre carabinieri imputati , ha confessato l’avvenuto pestaggio del geometra romano, morto nel 2009 sei giorni dopo l’arresto.

Ilaria Cucchi: al Viminale non vado

“Il giorno in cui il ministro dell’Interno chiederà scusa a me, alla mia famiglia e a Stefano allora potrò pensare di andarci, prima di allora non credo proprio” chiarisce Ilaria Cucchi. Dopo la confessione sul pestaggio di Francesco Tedesco, uno dei tre carabinieri imputati nel processo bis sulla morte di Stefano Cucchi, Matteo Salvini ha annunciato: “Sorella e parenti sono i benvenuti al Viminale. – precisando al contempo – Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine”.

Nessuna parola di “scuse” però, nonostante Ilaria Cucchi al termine dell’udienza di ieri abbia esortato: “Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni. Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato. Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.

Questa mattina ai microfoni di RTL 102.5, durante il programma “Non Stop News”, la sorella di Stefano Cucchi ha quindi puntualizzato: “Io dico sempre che Stefano è morto perché era un ‘ultimo’, perché abbiamo una giustizia che ha due pesi e due misure, forte con i deboli e debole con i forti, e di ultimi ce ne sono tanti e, ahimè, nella nostra società sono destinati ad aumentare”. “Da sorella di Stefano e da cittadina, siamo in un momento terribile per la nostra società, per il nostro Paese, nel quale si sta facendo passare in qualche maniera il concetto che i diritti umani sono sacrificabili in nome di presunti interessi superiori. Credo che mio fratello sia un esempio di questo”.