> > Mattarella mette a tacere Di Maio "il potere inebria"

Mattarella mette a tacere Di Maio "il potere inebria"

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Mattarella bacchetta Di Maio: "la Cosituzione impedisce che una sola persona abbia eccessivo potere, chi ne ha troppo vuole solo dominare".

In un incontro con studenti delle scuole secondarie di secondo grado il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto alcune osservazioni che sembrano voler rimettere in riga Luigi Di Maio dopo le aspre critiche dirette dal vicepremier verso Banca d’Italia. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico aveva reagito bruscamente alle critiche mosse dalla dirigenza della banca centrale delle Repubblica italiana. “Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima si volta si presenti alle elezioni con questo programma” aveva twittato. Il presidente Mattarella ha voluto ricordare al ministro il ruolo fondamentale delle istituzioni come Banca d’Italia per la vita della Repubblica. La nostra Costituzione infatti prevede un “sistema che si articola nella divisione dei poteri, nella previsione di autorità indipendentidagli organi politici.

La storia insegna: il potere dà alla testa

La storia insegna che l’esercizio del potere può provocare il rischio di fare inebriare, di perderne il senso del servizio e di fare invece acquisire il senso del dominio nell’esercizio del potere“. Sarebbe questo il motivo per cui la Costituzione italiana prevede la divisione di poteri messa in risalto da Mattarella. In questo senso è necessaria la presenza di autorità indipendenti, come appunto Banca d’Italia, che “dovendo governare aspetti tecnici, li governano prescindendo dalle scelte politiche, a garanzia di tutti“.

La Repubblica italiana funziona quindi grazie a un sistema “in cui nessuno, da solo, può avere troppo potere“. Per questo è sterile il commento di Luigi Di Maio nei confronti della dirigenza di Banca d’Italia. Gli aspetti tecnici prescindono dalle scelte politiche ed è compito degli organi che si occupano di studiarli e amministrarli ammonire e consigliare in merito chi governa.

Gli antidoti allo strapotere forniti dalla Costituzione

La nostra Costituzione consente di superare difficoltà e di garantire l’unità della società“. Per evitare la concentrazione di potere nella mani di una sola persona, ha proseguito il Presidente della Repubblica, ci sono “due antidoti“. “Il primo è personale: una capacità di autodisciplina, di senso del limite, del proprio limite come persona e come ruolo che si esercita, un senso di autocontrollo – e, ragazzi, anche, perché no – di autoironia che è sempre molto utile a tutti“.

C’è poi un altro antidoto che è quello di meccanismi di equilibri che distribuiscono le funzioni e i compiti del potere tra più soggetti, in maniera che nessuno, da solo, ne abbia troppo. La nostra Costituzione conta molto sul primo aspetto, quello dell’autodisciplina e dell’autocontrollo, ma ha messo in campo una serie di meccanismi di articolazione del potere che garantiscono quell’obiettivo. Questo consente anche al capo dello Stato, al presidente della Repubblica, di svolgere la funzione di Garante del buon funzionamento del sistema in maniera adeguata, ma il merito è della Costituzione