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Riace, circolare del Viminale "Trasferire tutti i migranti"

Salvini e il Viminale trasferiscono i migranti da Riace

Il Viminale con una circolare dispone il trasferimento di tutti i migranti da Riace e la rendicontazione delle spese. Lucano: "Vogliono distruggerci".

Con una circolare, il Viminale mette la parola fine al modello Riace. Il documento di 21 pagine emesso dal Ministero degli Interni dispone il trasferimento di tutti i migranti che hanno trovato accoglienza nel Comune calabrese. Le autorità locali sono anche chiamate a fornire la rendicontazione delle spese “secondo le modalità previste dal manuale Sprar”. Il Viminale assicura che “nessuno finirà per strada. I migranti di Riace verranno trasferiti già dalla settimana prossima e nel giro di un mese saranno ricollocati in altri centri dal Servizio centrale”.

Lucano “Vogliono distruggerci”

Per il sindaco di Riace Mimmo Lucano, quella del Ministero è una mossa politica volta a cancellare il suo modello di accoglienza. “Vogliono soltanto distruggerci“, ha commentato. “Nei nostri confronti é in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato. I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale. Il Viminale ha stabilito un termine indicativo di sessanta giorni per la chiusura del progetto Sprar a Riace e per il trasferimento dei migranti, che non può essere dunque immediato”.

“Io mi chiedo come sia possibile pensare di distruggere in questo modo il modello Riace, descritto da innumerevoli personalità, politici, intellettuali, artisti, come un’esperienza straordinaria“, continua il primo cittadino. “Non si può cancellare una storia semplicemente straordinaria e che ha suscitato l’interesse e l’apprezzamento di tutto il mondo. Lo Stato continua incredibilmente a darci addosso. La mia amarezza é immensa. La persecuzione nei nostri confronti é cominciata già da qualche anno. Ci sono state due relazioni della Prefettura di Reggio Calabria che si sono contraddette l’una con l’altra, una positiva e un’altra negativa. Prima ci hanno elogiati e poi criticato. Tutto questo é assurdo”.

Le parole dell’avvocato Schiavone

Il giurista Gianfranco Schiavone, consulente legale del Comune di Riace, si è opposto ai trasferimenti. “Le persone non sono pacchi postali e stanno seguendo a Riace un percorso d’integrazione e di formazione che deve essere completato per non danneggiarle. Possono essere trasferite a breve termine soltanto le persone che non hanno un radicamento e per le quali non si inficia un percorso d’integrazione già avviato. È chiaro però che tutta questa vicenda é condizionata dal ricorso al Tar da parte del Comune ed alla richiesta di sospensiva del provvedimento, in attesa della pronuncia di merito. In ogni caso la decisione del Viminale é assurda e rientra nella strategia d’attacco in atto contro il modello d’accoglienza creato a Riace”.

Sostegno a Lucano anche da parte del presidente della Regione, Mario Oliverio: “È una decisione assurda ed ingiustificata. Mi auguro che dietro tale decisione non si celi l’obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza, estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale. Chiedo al Ministro dell’Interno di rivedere questa decisione”.

Ma Matteo Salvini è irremovibile: “Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici, nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati”.

Gli avvisi e il blocco dei finanziamenti

La prima richiesta di rendicontazione è arrivata a Riace ben prima dell’arresto di Mimmo Lucano. Era il 30 luglio 2018 quando al Comune sono stati revocati i finanziamenti del Viminale per irregolarità. A fronte dei 10 milioni di euro stanziati dal Ministero nel triennio 2017-2019, l’amministrazione comunale non avrebbe rendicontato le spese per 2 milioni. Il Viminale ha quindi sospeso i finanziamenti con conseguente chiusura dei laboratori per migranti e riacesi. Il sindaco ha reagito con uno sciopero della fame, sostenuto da diversi personaggi pubblici e Ong, e ha disposto un’azione legale.