> > Tap, il ministro Lezzi "Il sentiero per lo stop è stretto"

Tap, il ministro Lezzi "Il sentiero per lo stop è stretto"

Tap, il ministro Lezzi sul gasdotto

Vertice a Palazzo Chigi per la realizzazione del gasdotto Tap. Il ministro Lezzi: "Abbiamo le mani legate, è una decisione del precedente governo".

Vertice a Palazzo Chigi per decidere come procedere in merito alla realizzazione del gasdotto Tap (Trans Atlantic Pipeline). Presenti il premier Giuseppe Conte, i ministri per il Sud Barbara Lezzi e dell’Ambiente Sergio Costa, diversi esponenti e parlamentari del M5S e il sindaco di Melendugno, Marco Potì. “Purtroppo il sentiero” per lo stop “è molto stretto”, ha dichiarato il ministro Lezzi al termine dell’incontro. “Ma altre verifiche verranno fatte dal ministro Costa nelle prossime 24-36 ore. Abbiamo le mani legate“, continua, perché è troppo alto il “costo che dovremmo far pagare al Paese” per impedire la realizzazione dell’opera. “Per senso di responsabilità, non possiamo permettercelo”. Per il Movimento rappresenta un passo indietro sulla tradizionale opposizione alle grandi opere. “È una scelta fatta dal precedente governo“, si è giustificata Lezzi.

Tap, Costa “Verifiche sulle cartografie”

Il ministro Costa ha ribadito che verranno eseguiti ulteriori controlli sul progetto della Tap. “Ci saranno verifiche sulle cartografie”, ha spiegato. “Parlo in particolare di eccesso di potere“.

Dura l’opposizione del Movimento No Tap, rappresentato dal portavoce Gianluca Maggiore: “La battaglia continua e pure la richiesta di dimissioni in blocco degli eletti del Movimento 5 Stelle in caso ricomincino i lavori di Tap. Quello che è chiaro è che si sta giocando. I Ministeri non hanno i documenti, non sanno nulla”.

Marco Potì, primo cittadino di Melendugno, l’ha giudicata “un’opera inutile, dannosa e molto pericolosa per le popolazioni e il territorio. Questo progetto si ferma perché Tap ha commesso delle illegalità e illegittimità. Ci sono errori progettuali e falsificazione dei documenti, quindi si ferma non per responsabilità politica ma per responsabilità di Tap stessa”.

Tap, il post del sindaco Potì

Scontro Salvini-Di Maio

La realizzazione delle grandi opere, in particolare di Tav e Tap, rappresenta uno dei punti di scontro tra gli alleati di governo. Il vicepremier Di Maio, in occasione della Fiera del Levante del 9 settembre, aveva assicurato: “Il Movimento 5 Stelle era ed è no Tap. Il dossier è sul tavolo del presidente del Consiglio. Non si può prescindere dal dialogo con le comunità locali ed è inutile pensare di fare un’opera senza discutere col sindaco e i cittadini, passando per tutte le organizzazioni che si battono contro quell’opera”.

Di Maio no Tap

Posizione opposta per il ministro Salvini. “Dovrebbero ripartire i lavori per la Tap in Salento che abbasserebbe del 10% i costi dell’energia per famiglie e imprese”, ha dichiarato all’Assemblea Nazionale di Confimi Confindustria. “Anche lì il tira e molla. Io rispetto il contratto e la sensibilità degli alleati, ma l’Italia ha bisogno di più infrastrutture, strade e ferrovie e di viaggiare”.

Il gasdotto, lungo 878 chilometri, ha lo scopo di collegare Puglia e Azerbaijan per portare il gas in Europa.