> > Stop numero chiuso, parziale dietrofront del governo

Stop numero chiuso, parziale dietrofront del governo

medicina

A sorpresa il CdM inserisce nel decreto fiscale lo stop al numero chiuso per le facoltà di medicina. Poi precisa: "Ma solo nel medio periodo".

“Si abolisce il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”. E’ quanto annunciato ieri, lunedì 15 ottobre 2018, al termine del Consiglio dei Ministri. Il provvedimento è stato inserito all’interno dell’norme del disegno di legge relativo al Bilancio di previsione dello Stato per il 2019. La decisione sull’abolizione del test di Medicina spunta a sorpresa del comunicato di Palazzo Chigi. Nel Def (Documento di economia e finanza) si parlava infatti solo di una generica “revisione del sistema di accesso ai corsi a numero programmato, attraverso l’adozione di un modello che assicuri procedure idonee a orientare gli studenti verso le loro effettive attitudini”.

Il giallo sul numero chiuso

Rimane quindi un piccolo giallo. Al Ministero della Salute sembra infatti che non sappiano niente della decisione del governo. E anche il ministro all’IstruzioneMarco Bussetti ammette: “Voglio essere sincero, a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche”. C’è chi ipotizza che la mano che ha inserito la norma all’ultimo minuto sia quindi quella di Matteo Salvini, che anche recentemente si è espresso contro il numero chiuso perché “a Medicina c’è bisogno di ossigeno”.

Solo in tarda mattinata Giulia Grillo e Marco Bussetti in una nota congiunta specificano di aver chiesto “in sede di Consiglio dei Ministri, di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina. – precisando – Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest’anno per gradi“. Sembra quindi che i due abbiano chiesto un aumento del numero chiuso, e non la sua abolizione. I ministri della Salute e dell’Istruzione annunciano quindi che “per assicurare l’aumento dei posti disponibili e avviare un percorso condiviso, a breve sarà convocata una prima riunione con tutti i soggetti interessati, a cominciare dalla CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università italiane)”.

L’abolizione del numero chiuso tout court rischia infatti di creare il caos nelle facoltà che fino allo scorso anno facevano accedere gli studenti solo a seguito del superamento di un test d’ingresso. Nel 2018, difatti, hanno tentato di entrare a Medicina ben 67mila studenti, e solo 10mila sono passati. Ovviamente, con l’apertura a tutti, è probabile che nel 2019 si iscriveranno molte più persone.

La precisazione del governo

Alla fine, il governo è stato costretto a puntualizzare la propria posizione sul numero chiuso. In una nota Palazzo Chigi fa sapere infatti che “si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Conferenza dei Rettori delle università italiane, che potrà prevedere – si specifica quindi – un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”.