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Roma, inchiesta nomine: l'interrogatorio a Virginia Raggi

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Fissato l'interrogatorio di Virginia Raggi sotto processo nell'inchiesta nomine in Campidoglio. Il suo esame al posto di quello di Raffaele Marra.

È stato fissato per il 25 ottobre 2018, l’interrogatorio del sindaco di Roma Virginia Raggi nell’ambito dell’inchiesta nomine in Campidoglio. Un processo che la vede imputata con l’accusa di falso documentale in relazione alla nomina a capo della direzione turismo del comune della Capitale, prima congelata e poi revocata, di Renato Marra. Una decisione che modifica l’originario calendario processuale: l’interrogatorio della Raggi, previsto per martedì 22, è invece slittato al posto di quello di Raffaele Marra, fratello di Renato nonché ex capo del Personale in Campidoglio. Imputato in un procedimento parallelo con l’accusa di abuso d’ufficio e citato come teste dal pm, si è appellato alla facoltà di non rispondere. Lo comunicano al giudice monocratico i suoi legali a qualche giorno dall’interrogatorio. La prossima sentenza è fissata per il 10 novembre 2018.

Le accuse a Virginia Raggi

Alla sindaca si contesta di aver mentito al responsabile dell’anticorruzione capitolina in merito al procedimento che portò Renato Marra dalla direzione vigili del XV Municipio a capo del dipartimento Turismo. La Raggi dichiarò fin dal momento dell’arresto di aver effettuato la scelta “in piena autonomia”, definendo Raffaele Marra, suo ex braccio destro – descritto nelle indagini come un “sindaco ombra” – “solo uno dei solo uno dei 23 mila dipendenti capitolini”. Sarebbe invece stato lui, secondo i pm, a gestire la pratica del fratello. La dimostrazione del conflitto d’interessi, su cui poggia l’accusa contro Marra, proverrebbe da alcune conversazioni telefoniche tra la sindaca e lo stesso Marra: lei lo accusa di non averle detto “la verità sui compensi”, mentre lui ribatte di non averle mai nascosto nulla.

Marra sulle nomine: “Io come un notaio”

Già archiviata invece l’altra nomina contestata a Virginia Raggi, quella di Salvatore Romeo. Intanto, giorni fa, venivano pubblicate alcune dichiarazioni spontanee che lo stesso Marra avrebbe rilasciato nel corso del processo che lo vede imputato. In merito alle procedure di nomina dei dirigenti avvenute nell’autunno del 2016 l’ex capo del personale ha affermato di “essersi comportato da notaio. Ci sono cose sbagliate riportate nelle informative che potrebbero essere smentite dalle intercettazioni”.