> > Manovra, Mattarella: "Governo cerchi dialogo aperto con Ue"

Manovra, Mattarella: "Governo cerchi dialogo aperto con Ue"

Manovra, Mattarella: "Governo cerchi dialogo aperto con Ue"

Sergio Mattarella scrive al premier Giuseppe Conte: all'Italia serve un Def, ma anche un dialogo costruttivo e aperto con l'Ue.

“Confronto e dialogo costruttivo con le istituzioni europee”. Sergio Mattarella scrive al premier Giuseppe Conte in merito al no della Commissione Europea al disegno di legge finanziaria per il 2019. Il capo dello Stato avvisa che sia necessario un provvedimento in grado di restituire fiducia alle famiglie italiane, colpite dalla crisi economica, alle istituzioni, nonché un programma economico che limiti ulteriori spese. Palazzo Chigi ha risposto con una nota: l’intenzione di salvaguardare le tasche dei cittadini c’è. Il dialogo con la Commissione Ue? Già in atto, in un contesto di confronto “proficuo e costante”.

La lettera del Quirinale

“Desidero rivolgermi al Governo, nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia”. Il presidente Sergio Mattarella decide di mantenere un tono pacato, ma deciso: il Paese ha bisogno di una legge di bilancio per fronteggiare la crisi. La battuta di arresto per il no di Bruxelles è stato un boccone troppo amaro da digerire, ma Mattarella riprende le redini, richiamando il Governo alle sue responsabilità, in particolar modo nei confronti dell’Ue.

D’altra parte, però, il Movimento 5 Stelle e Lega nel corso della campagna elettorale non hanno mai pronunciato commenti teneri nei confronti dell’Unione. In non pochi comizi e manifestazioni, infatti, i due partiti hanno sempre elogiato la scelta della Brexit, come modello da imitare. La campagna elettorale si è però conclusa e alla prova dei fatti l’impensabile alleanza gialloverde cammina sui tizzoni ardenti sulla legge di bilancio.

Palazzo Chigi risponde

Il richiamo all’ordine è stato subito recepito. Palazzo Chigi ha immediatamente dato la sua risposta: poche righe per tranquillizzare gli animi e rassicurare che l’ascia di guerra non è mai stata estratta. D’altro canto, lo stesso presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker aveva già messo le mani avanti: nessuna bocciatura del Governo italiano, ma solo la volontà di rammentare all’Italia di adempiere agli impegni presi. Una linea decisamente pacata, rispetto alle uscite accusatorie di Pierre Moscovici. La mano aperta di Juncker fa ben sperare, come sottolinea tra le righe la lettera di palazzo Chigi: interlocuzione tra Governo e Commissione prosegue senza scossoni.