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Virginia Raggi assolta: “Il fatto non costituisce reato"

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Virginia Raggi assolta nel processo sulle nomine. Il sindaco di Roma in lacrime dopo la sentenza: "Avanti a testa alta, cancellati due anni di fango"

Può dirsi chiuso il capitolo sull’inchiesta nomine del Comune di Roma. Il sindaco della Capitale, Virginia Raggi, è stata assolta nel processo sulla nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Campidoglio. Secondo il giudice Roberto Ranazzi, l’accusa che gravava sulle spalle della Raggi “non costituisce reato”. La Procura aveva chiesto 10 mesi reclusione, sostenendo che nella nomina avrebbe avuto un ruolo centrale il fratello Raffaele Marra, al tempo vice capo di gabinetto e stretto collaboratore della Raggi. Il primo cittadino è uscito in lacrime dopo la sentenza: “Vado avanti a testa alta, spazzati via due anni di fango”. Queste le sue prime parole.

Virginia Raggi assolta

Dopo l’emozione per essere stata assolta, la sindaca ha stretto la mano al giudice Roberto Ranazzi e al pm Francesco dall’Olio. In un post pubblicato su Facebook subito dopo l’assoluzione ha scritto: “Vado avanti per la mia città, la mia amata città e per tutti i cittadini”. Quindi ha aggiunto: “Per i miei cittadini sono andata avanti a testa alta. Ho fatto tutto con correttezza e trasparenza nell’interesse di Roma. Umanamente è stata una prova durissima, ma non ho mai mollato. Credo in quel che faccio, nel lavoro, nell’impegno costante, nel progetto che nel 2016 mi ha portata alla guida della città che amo. Un progetto che può andare con maggiore determinazione”.

Assolta. Con questa parola il Tribunale di Roma, che ringrazio e rispetto per il lavoro svolto, ha messo fine a due anni in cui sono stata mediaticamente e politicamente colpita con una violenza inaudita e con una ferocia ingiustificata”, ha detto la Raggi rimarcando quella che a sua detta sarebbe stata una violenza inaudita messa in atto nei suoi confronti. E ancora: “Due anni durante i quali, però, non ho mai smesso di lavorare a testa alta per i miei cittadini. Li ringrazio per il sostegno e l’affetto che mi hanno dimostrato”. Così la sindaca di Roma nell’esordio del suo post su Fb.

“Vorrei liberarmi in un solo momento del fango che hanno prodotto per screditarmi, delle accuse ingiuriose, dei sorrisetti falsi che mi hanno rivolto, delle allusioni, delle volgarità, degli attacchi personali che hanno colpito anche la mia famiglia. Vorrei, soprattutto, che questo fosse un riscatto per tutti i romani, di qualsiasi appartenenza politica, perché il loro sindaco ce la sta mettendo tutta per far risorgere la nostra città”.

Virginia Raggi

Le parole di Salvini e Di Maio

L’assoluzione del sindaco di Roma “è una buona notizia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno arrivando a Eicma, il salone della ruote che si tiene a Milano. “È giusto che i cittadini giudichino una amministrazione non in base alle indagini che finiscono in nulla come in questo caso ma in base alla qualità della vita”. Ha sentenziato: “Quindi i romani giudicheranno l’amministrazione dei 5 Stelle in base a come è messa Roma. È giusto che non siano le sentenze e i magistrati a decidere chi governa e chi va a casa”.

A sostenere la Raggi ci ha pensato il collega grillino, Luigi Di Maio. “Forza Virginia! Contento di averti sempre difesa e di aver sempre creduto in te“. Questo il commenta a caldo circa l’assoluzione della collega. “La vera piaga di questo Paese è la stragrande maggioranza dei media corrotti intellettualmente e moralmente. Gli stessi che ci stanno facendo la guerra al Governo provando a farlo cadere con un metodo ben preciso: esaltare la Lega e massacrare il Movimento sempre e comunque. Presto faremo una legge sugli editori puri, per ora buon Malox a tutti!”. Così ha aggiunto Di Maio in un post pubblicato sul suo profilo Facebook.

Il commento di Grillo a Virginia Raggi

“Colpisci forte mentre riprendono fiato”. E’ questo il titolo del post con cui Beppe Grillo, fondatore del M5s, ha commentato l’assoluzione del sindaco di Roma.

“Quante volte sentiamo ripetere che ‘Le sentenze non si commentano, si rispettano’. E’ una frase che odio, mi infastidisce come un’iguana sul cruscotto della macchina. Non le commentano perché non hanno mai abbastanza informazioni, conoscenze e sintonia con il mondo della giustizia. Non le commentano nello specifico perché non ne sanno un c…: esiste una speciale, magica, superficialità quando si sbattono in prima pagina, quando, non sapendo trattenere la bava alla bocca, tentano di sovrapporre una falsa dichiarazione ipotetica con le centinaia di magliaia di fatture false emerse nell’inchiesta del Mose a Venezia”, scrive Grillo a pugno duro. Poi ha aggiunto con tono accusatorio: “La speranza che il primo sindaco non lottizzato di mafia capitale ‘fosse come tutti gli altri’ ha nauseato le ultime giornate del processo a Virginia, come se i saccentoni frou frou confidassero nella loro stessa dissenteria mentale. Decine di anni di bugie e miliardi di euro dei cittadini buttati nel cesso assolti da Virginia”. La Raggi “ha ricevuto abbastanza discredito e calunnie da raggiungere 360 archiviazioni e una assoluzione in due anni”. Quindi ha concluso mandando un “forte abbraccio” alla sua Virginia.

Di Battista sentenzia

Con i suoi toni ormai noti all’opinione pubblica, Di Battista ha detto: “Oggi la verità giudiziaria ha dimostrato solo una cosa: che le uniche puttane qui sono proprio loro, questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà”.

Lo ha scritto in un post su Facebook Alessandro Di Battista commentando l’assoluzione di Virginia Raggi. “Ma i colpevoli ci sono e vanno temuti. I colpevoli sono quei pennivendoli che da più di due anni le hanno lanciato addosso tonnellate di fango con una violenza inaudita. Sono soltanto pennivendoli, i giornalisti sono altra cosa”, ha aggiunto facendo eco alle prime dichiarazioni della Raggi.

Le dichiarazioni dopo la sentenza

Dopo l’assoluzione, Virginia Raggi è tornata in Campidoglio. A Palazzo Senatorio sono arrivati anche alcuni consiglieri della maggioranza M5S. “Aspettavamo da tempo questa sentenza e spontaneamente siamo venuti in Campidoglio, per festeggiare una bella notizia”, ha commentato il consigliere Angelo Diario. E’ atteso per il prossimo 10 febbraio il deposito delle motivazioni della sentenza con cui è stata assolto il sindaco di Roma. Il giudice monocratico Roberto Ranazzi ha annunciato, al termine della lettura del dispositivo, che depositerà il provvedimento entro 90 giorni.

Poi il commento di Salvatore Romeo, già capo della segreteria politica di Raggi. “Sicuramente da domani saremo molto più leggeri. Aspettavamo questa sentenza con trepidazione. E sono contento per il risultato. Ritengo che sia stata fatta giustizia. Da domani saremo ancora più impegnati di prima per incidere per i cambiamenti che servono alla città. Sono contentissimo per Virginia“. In un primo tempo anche Romeo era risultato coinvolto nell’inchiesta nomine. Romeo da ottobre è capo staff dell’assessore alla Mobilià Linda Meleo. “Oggi si è chiusa una pagina caratterizzata più da fango che da fatti”, ha detto.

“Virginia ha sempre detto che gli assessori sono contratti a termine, prima viene il programma. Non è escluso ma se ci deve essere lo deciderà Virginia”. Lo ha affermato il consigliere comunale di Roma del M5S Andrea Coia in merito a un eventuale rimpasto di giunta in seguito alla sentenza di assoluzione del sindaco Raggi. Non si sbilancia il capogruppo del Movimento Giuliano Pacetti che, sullo stesso tema, ha risposto: “Si vedrà”. “Noi come maggioranza in caso dovesse esserci qualche cambio in giunta daremo il nostro supporto alla sindaco. Non mi risulta che oggi sia nei piani”, ha invece commentato la consigliera Donatella Iorio.