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Alessandro Di Battista stila la lista dei giornalisti liberi

Alessandro Di Battista e i giornalisti liberi

In un lungo post su Facebook Di Battista stila la lista dei "giornalisti liberi". Sono sette i nomi dei professionisti salvati dall'ex deputato M5S.

Dopo la diretta Facebook di Luigi Di Maio, in cui il vicepremier ha voluto parlare di “libertà di stampa” e del fatto che, a suo parere, “abbiamo sempre difeso i giornalisti“, arriva il turno di Alessandro Di Battista. Dal Nicaragua l’ex deputato M5S stila una lista di “giornalisti liberi, che si salvano dall’accusa di essere “pennivendoli“, “p*****e“,”sciacalli o “cani da riporto di Mafia capitale“. Sembra quindi che ci siano anche i giornalisti buoni. L’elenco di Alessandro Di Battista è preceduto da alcune rivendicazioni contro i “giornalisti di Berlusconi” che, a quanto dice, “non mi hanno mai perdonato di essere andato sotto Villa San Martino insieme a migliaia di cittadini liberi per leggere la sentenza di condanna per concorso esterno in associazione mafiosa per Dell’Utri, braccio destro di Berlusconi“.

I giornalisti buoni e liberi di Alessandro Di Battista

L’elenco dei buoni e liberi di Alessandro Di Battista contiene sette nomi. “Il mestiere del giornalista, quello con la schiena dritta, è importante come quello del chirurgo” dice l’ex parlamentare M5S. Poi aggiunge: “grazie a Dio in Italia ci sono eccome Giornalisti liberi“. Il primo della lista è Marco Travaglio, “che il Movimento l’ha bastonato ripetutamente“. C’è poi Massimo Fini, “un uomo che per non essersi piegato al pensiero dominante non ha fatto la carriera che meritava“. Pietrangelo Buttafuoco merita, secondo Di Battista, di essere definito “uno degli ultimi intellettuali rimasti“. Ci sono poi Fulvio Grimaldi e Alberto Negri, “due non certo teneri con la politica estera dell’attuale governo“. Franco Bechis, invece, sarebbe “uno dei giornalisti più innamorati dello studio degli atti che abbia mai conosciuto“. Chiude la lista una coppia al femminile: Luisella Costamagna e Milena Gabanelli, che però non vengono definite con alcun elogio.

Alessandro Di Battista chiude il post tornando ad accusare la classe giornalista (salvo i sette “liberi“). “ Sono liberi decine di Giornalisti e Giornaliste che hanno capito che chi davvero sta colpendo la libertà di stampa sono svariati sicari dell’informazione ormai distaccati dalla realtà e capaci di scendere in piazza per difendere esclusivamente la loro posizione di potere che ha molto più a che fare con quella servitù volontaria descritta da Étienne de La Boétie che con il desiderio di indipendenza che tanto sbandierano in queste ore“.