> > Decreto Genova, la Camera vota sì: è legge e polemica

Decreto Genova, la Camera vota sì: è legge e polemica

toninelli

Viene approvato il decreto legge alla Camera del Senato con 167 voti favorevoli. È poi caos in aula contro il ministro Toninelli.

Il decreto legge sul disastro di Genova è divenuto legge dopo tre mesi dal crollo del ponte Morandi. Il 15 novembre 2018 il testo è stato approvato in via definitiva dalla Camera del Senato con una vittoria schiacciante del sì: 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni. Non fa notizia solo il successo della proposta di legge, ma anche l’esultanza col pugno del ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli.

La vittoria e poi il caos

Dopo la schiacciante vittoria del sì, Danilo Toninelli si lascia andare ed alza il pugno in segno di vittoria: i membri dell’opposizione si scatenano con forti proteste. Elisabetta Casellati, presidente di sede, è obbligata a sospendere la seduta mattutina.

Dopo alcuni minuti necessari per placare le ire dei senatori dell’opposizione, Casellati riprende la seduta. La presidente rimprovera i senatori Pd per “atteggiamenti poco commendevoli”. Dopodiché Bernini, la capogruppo di Forza Italia, consiglia al ministro di “non tornare più in aula”. I membri del Movimento 5 Stelle, invece, giustificano l’atteggiamento del Ministro: “un piccolo gesto di giubilo, più che tollerabile”.

Toninelli conclude la sua apparizione in Senato dicendo: “Grazie all’approvazione di questo decreto, domani 266 famiglie avranno una casa. Ho gioito per i genovesi”. La seduta viene poi conclusa con un minuto di silenzio così da ricordare le vittime della tragedia del ponte Morandi.

Cos’è il decreto Genova?

Il decreto Genova altro non è che una garanzia pubblica per la ricostruzione del ponte crollato. Il finanziamento sarà di 30 milioni l’anno per 12 anni, dal 2018 al 2029. In tutto esso vale 360 milioni di euro. Nel decreto viene confermato che la probabile soluzione sarebbe l’individuazione di un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie allo Stato che poi rimborserà il soggetto con un tasso annuo fisso.