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Manovra, il Consiglio dei Ministri approva Dpb

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il dpb per il 2019. Previste alcune modifiche su "quota 100" e reddito di cittadinanza.

Nella giornata di mercoledì 14 novembre 2018, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Documento programmatico di bilancio. All’interno si trovano alcune modifiche alla versione originale della Manovra. In particolare, reddito di cittadinanza e quota 100 sono misure non ‘a efficacia immediata‘. Nella versione precedente invece, l’efficacia sarebbe stata immediata.

Le differenze

La Quota 100 è una misura volta a “favorire il ricambio generazionale nel mercato”. Nel documento si spiega che, “a decorrere dal 2019 è istituito un fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e incentivare l’assunzione di giovani”. Anche per il reddito di cittadinanza, volto all’inclusione sociale e a contrastare la povertà si parla di decorrenza dal 2019. Sembra quindi che la prima differenza dalla versione precedente, sia proprio l’efficacia non immediata.

Di Maio da parte sua ha spiegato: “Da ministro del Lavoro la norma su ‘Quota 100’ e reddito di cittadinanza è già pronta: sarà in un decreto legge subito dopo la legge di bilancio. Non c’è slittamento”. Il vicepremier ha aggiunto: “Non ci si appigli alla lettera di Tria: il ‘reddito’ sarà legge alla fine del
2018. Entro i primi tre mesi del 2019 partiranno entrambe le misure”.

Ue contraria

“I piani del governo italiano sono controproducenti per l’economia italiana stessa, e ora i tassi d’interesse sul debito sovrano sono una volta e mezzo più alti di un anno fa” ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Dombroivskis.

Dal canto suo, Matteo Salvini ha commentato: “Noi non ci muoviamo di un millimetro. Chi è in torto è l’Unione Europea che nei trattati dice che devono essere garantite piena occupazione e diritti sociali. Ma se non ci fa spendere come li garantiamo?”. Sono le parole del ministro dell’Interno a Pratica di Mare dove ha accolto un gruppo di migranti arrivati per un corridoio umanitario.

La lettera di Tria

“Quando si è nell’eurozona, bisogna rispettare regole che noi stessi ci siamo dati” ha detto il vicepresidente della commissione europea per il mercato digitale. “Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un’idea intelligente. In Italia c’è un governo intelligente e spero che saranno in grado di trovare buone soluzioni per l’Unione Europea e anche per gli italiani”.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Tria, ha inviato alla Commissione europea la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio 2019, insieme a una lettera di accompagnamento. Mercoledì sera (14 novembre, ndr) il documento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile. “Il governo resta fiducioso sulla possibilità di conseguire gli obiettivi di crescita” ha scritto il ministro Tria nella lettera.