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Silvio Berlusconi rinviato a giudizio per il caso escort

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Silvio Berlusconi è stato rinviato a giudizio perchè accusato di aver pagato Giampaolo Tarantini per il suo silenzio sulla vicenda escort.

Nuovo rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi. Il Gup del tribunale di Bari Rosa Anna Depalo ha firmato un rinvio a giudizio per l’ex Premier, colpevole, secondo l’ipotesi accusatoria, di avere indotto a false dichiarazioni Gianpaolo Tarantini. L’imprenditore barese è stato più volte sentito dagli inquirenti che indagavano sul giro di escort che frequentavano con una certa assiduità le residenze del Presidente del Consiglio tra il 2008 e il 2009, oltre che sui suoi interessi in Finmeccanica.

Un procedimento, quello mosso dalla magistratura nei confronti di Berlusconi, nel quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha scelto di schierarsi come parte civile, lamentando un grave danno di immagine causato dalle condotte dell’ex Primo Ministro.

L’accusa: Tarantini pagato per il silenzio

La accusa mossa dalla magistratura nei confronti di Berlusconi, è quella di aver pagato centinaia di migliaia di Euro a Tarantini attraverso Lavitola proprio per rendere una falsa testimonianza agli inquirenti. L’ex presidente del Milan è accusato inoltre di aver fornito all’imprenditore di Bari, sempre per lo stesso motivo, alcuni avvocati per sostenerlo nei procedimenti legali, e un lavoro.

Una accusa che però non spaventa lo storico avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini. “Siamo tranquilli che a dibattimento in tempi rapidi il presidente Berlusconi sarà completamente assolto”, ha infatti affermato a margine dell’udienza preliminare, conclusasi con il rinvio a giudizio del suo assisto. Anche per Paolo Sisto, altro avvocato difensore del Biscione, “La fase del dibattimento sarà la fotografia di una difesa che secondo noi è più che sufficiente per ottenere l’assoluzione del presidente Berlusconi”. Insomma, vedremo nel corso del processo, il cui avvio è previsto per il 4 febbraio 2019, come evolveranno i fatti.