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Caso Marrazzo, inchiesta trans: condannati 4 carabinieri

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Condannati i quattro carabinieri coinvolti nella vicenda del 2009 su un presunto ricatto a Piero Marrazzo, l'ex presidente della Regione Lazio

Piero Marrazzo divenne governatore del Lazio nel 2005, a 46 anni, dopo aver vinto le elezioni come candidato di una coalizione di centrosinistra. Gran parte del suo risultato e della sua popolarità risalivano alla sua precedente carriera di giornalista televisivo in Rai, culminata nella conduzione per sei anni del programma “Mi manda Rai tre”, dedicato alla tutela dei consumatori. Inoltre, per diversi anni, Marrazzo aveva lavorato come conduttore e inviato del Tg2 e poi aveva collaborato in diversi programmi con Giovanni Minoli.

Lo scandalo che lo vide protagonista iniziò il 23 ottobre 2009: diversi importanti quotidiani italiani diedero la notizia dell’arresto di quattro carabinieri. Questi, infatti, avrebbero ricattato l’allora governatore della Regione Lazio con un video che fu definito “compromettente”. Il filmato (mai diffuso pubblicamente) lo trovarono i carabinieri stessi durante un blitz e mostrava Marrazzo in atteggiamenti intimi insieme a un transessuale (si dimostrò poi che il blitz era una trappola). Nel video si vedeva anche della droga appoggiata su un tavolino. L’incontro era avvenuto nel luglio precedente in un appartamento di via Gradoli, nello stesso condominio dove nel 1978 scoprirono un appartamento delle Brigate Rosse utilizzato come base per il sequestro di Aldo Moro. Da indagini successive si venne a sapere che quel condominio era piuttosto frequentato da transessuali che si prostituivano.

Dopo aver ripetutamente negato di essere coinvolto nella vicenda, il 24 ottobre Marrazzo decise di autosospendersi dal suo incarico, definendo quello che era successo come il “frutto di una mia debolezza della vita privata”. A distanza di nove anni, sono stati condannati i quattro carabinieri coinvolti nella vicenda del 2009 sul presunto ricatto all’ex presidente della Regione Lazio.

Caso Marrazzo, condannati i 4 carabinieri

Condannati a 10 anni Nicola Testini e Carlo Tagliente. Per i loro altri due colleghi, Luciano Simeone e Antonio Tamburrino, condanna rispettivamente pari a 6 anni e 6 mesi e 3 anni. Prescritte accuse per il trans Natali. Contestati, a vari titolo, concussione, rapina, violazione della legge sugli stupefacenti e ricettazione.

I giudici hanno assolto Testini, Simeone e Tagliente, che all’epoca dei fatti erano in servizio nella stazione Trionfale dei carabinieri. Gli agenti sono stati assolti dall’accusa di associazione per delinquere con la formula “perché il fatto non sussiste”. Tuttavia, hanno loro riconosciuto il reato di concorso in concussione ai danni di Marrazzo. “Piero Marrazzo ha atteso nove anni questa pronuncia che accogliamo con soddisfazione”, ha commentato il legale dell’ex presidente della Regione Lazio, l’avvocato Luca Petrucci.