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Manovra, governo al lavoro per un'intesa con l'Ue

Manovra, lavoro per intesa sul defici

Governo al lavoro per evitare l'infrazione, Salvini: "La parola finale sulla manovra spetta al Parlamento". Di Maio: "Sì a reddito e pensioni".

Proseguono i tentativi del governo per trovare un accordo con l’Europa ed evitare le procedure di infrazione. Matteo Salvini, durante la conferenza stampa tenuta alla Camera, assicura che Lega e Movimento Cinque Stelle faranno tutto il possibile. Ma, puntualizza, Palazzo Chigi non invierà a Bruxelles alcun nuovo documento sulla manovra. Il vicepremier ha difeso il regolare iter legislativo che prevede l’approvazione della legge finanziaria da parte della Camera. “Ci sarà una manovra che spetta al Parlamento approvare e sarebbe quantomeno ingeneroso che qualcuno dall’Europa prendesse provvedimenti sanzionatori prima ancora che la manovra esista”, ha commentato. “Non siamo una monarchia, ma una Repubblica parlamentare. Ci sono centinaia di proposte di parlamentari e finché non passa dal Parlamento la manovra non esiste”. Interrogato sul dibattito relativo al famigerato 2,4%, il vicepremier ha risposto che abbassare il deficit “non è un mio problema. Il Parlamento è sovrano, la parola ‘fine’ non spetta al governo. Lo abbiamo detto a Bruxelles”.

Di Maio “Sì a reddito e quota 100”

Ospite a Di Martedì su La7, il vicepremier Di Maio ha strenuamente difeso i punti cardine della manovra, ovvero il reddito di cittadinanza e quota 100, divenuti i vessilli del cambiamento. Sulla loro entrata in vigore dai primi mesi del 2019, il leader pentastellato ha ammesso che “non ci metto la mano sul fuoco“. Ma, ha aggiunto, l’attesa non deve essere troppo lunga. “Non si può aspettare, dobbiamo farlo subito. Se qualcuno non vuole farci portare a casa quota 100 o il reddito di cittadinanza allora rispondo a tono, scelgo i cittadini. Non è una battaglia contro l’Europa“, ha assicurato, “ma vogliamo portare a casa le promesse che abbiamo fatto sulle emergenze”.

Su reddito e pensioni, Salvini si è dimostrato più cauto dell’alleato. “Ci sarà ovviamente grande collaborazione da parte dell’Inps, con cui non abbiamo avuto nessun tipo di polemica”, ha commentato a proposito di quota 100. Il ministro dell’Interno ha però ammesso di non sapere se i sei milioni di tessere per la riscossione del reddito di cittadinanza siano ormai pronte.