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"Lui non ci sarà", la campagna d'odio sui nemici della Lega

Campagna di odio del nemico della Lega

La campagna della Lega per la manifestazione dell'8 dicembre arruola i nemici. "Lui non ci sarà" si legge sotto ai primi piani degli oppositori.

Una delle critiche che con più forza sono state mosse alla Lega di Salvini è quella di utilizzare l‘odio come forma di acquisizione del consenso. Il leader del Carroccio non se lo fa ripetere due volte e, raggiungendo un limite di provocazione forse mai sfiorato prima, usa il volto di chi lo ha sempre attaccato per promuovere la manifestazione della della Lega l’8 dicembre in Piazza del Popolo a Roma. “Lui non ci sarà“, “Lei non ci sarà” si legge sotto ai primi piani di esponenti politici, attori, giornalisti, fotografi e personaggi dello spettacolo che hanno osato ledere con le loro parole l’immagine del leader di quello che sta diventando a tutti gli effetti il primo partito italiano, surclassando tutti gli altri raggruppamenti politici in consensi.

L’odio che unisce la Lega

Una vera e propria campagna di odio per il nemico. Gli slogan che promuovono la manifestazione dell’otto dicembre sembrano urlare “siamo uniti dal disprezzo e dall’odio per questi personaggi”. Una strategia di ricerca del consenso che non può certo essere definita come politically correct. Eppure da diverse ore i primi piani degli avversari storici della Lega sono continuamente rilanciati sui profili social del vicepremier e del partito. Seguono commenti di rabbia verso i personaggi proposti. La ferocia dei follower del ministro dell’Interno, che non aveva risparmiato neppure tre studenti minorenne al linciaggio mediatico, si scarica indiscriminatamente. Come accade da tempo bersagli prediletti sono Roberto Saviano e Laura Boldrini. Nessuno però è risparmiato dalle violente critiche: Chef Rubio, Asia Argento, Fabio Fazio, il rapper Salmo, Fabrizio Corona, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Oliviero Toscani e molti altri.

Nessuna proposta in positivo quindi. Nessuna informazione su chi porterà il suo contributo sul palco in Piazza del Popolo l’8 dicembre. Solo volti e nomi su cui scaricare odio e rabbia. Per quanto contestata, questa scelta elettorale della Lega sta riscuotendo successo. L’odio può unire di più dei valori comuni quindi? Nel caso della Lega, forse sì. Nel sovranismo quello che conta è il nemico da combattere: che sia l’Europa o siano gli avversari interni. Ciò che si propone arriva solo in un secondo momento (forse). Un utente twitter commenta sprezzante: “Manifestszione Lega:«Lui/Lei non ci sarà», immortalati in pose sgraziate per facilitare l’opera di dileggio. Sono i famosi «due minuti d’odio» profetizzati da George Orwell” scrive riferendosi al celebre 1984.