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Legge di Bilancio, l'emendamento "ricatto" contro Berlusconi

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Il M5s ha previsto un emendamento alla legge di bilancio che riguarda l'asta per le frequenze tv, che danneggerebbe Mediaset. Contraria la Lega.

Il Movimento 5 stelle ha sferrato il suo attacco nei confronti di Mediaset e di Silvio e Pier Silvio Berlusconi. Per farlo ha previsto un emendamento alla legge di Bilancio che riguarda l’asta delle frequenze tv in eccesso sul digitale terrestre. Il colpo basso, come è stato giudicato dalla Lega è
stato sventato proprio dal Carroccio alla Camera, dove l’emendamento non verrà presentato. La stessa situazione però si ripeterà anche in Senato dove le tensioni tra i due partiti sono diverse.

L’emendamento sulle frequenze

L’emendamento annunciato, punta a “superare la legge Gasparri” sulla questione delle frequenze tv per il digitale terrestre. Come spiegato dalla deputata grillina Mirella Liuzzi, il provvedimento punta “a mettere ordine nella spartizione delle frequenze e viene incontro alle esigenze della Rai e degli utenti
di non cambiare l’antenna della propria abitazione” riferendosi al passaggio al nuovo sistema di trasmissione previsto per il 2022. La deputata ha quindi lanciato una proposta: “Se anche Mediaset vuole quelle frequenze può partecipare all’asta“.

Come riportato da Il Fatto quotidiano, l’emendamento non è andato a buon fine a causa delle barriere poste dai leghisti. “Man mano che saliamo di grado nelle interlocuzioni, il vento contrario aumenta” hanno spiegato fonti di M5S. In ballo ci sarebbero due mux, sistemi di diffusione digitale del segnale
televisivo, tramite cui i canali tv possono essere trasmessi sulla stessa banda di frequenze.

E’ un ricatto

I vertici Mediaset hanno giudicato l’emendamento come un ‘ricatto grillino’. I due mux ricavati andrebbero riassegnati a operatori nazionali, e un terzo sarebbe riservato alle tv locali, tramite asta senza rialzo. Secondo i 5 stelle, il no della Lega arriverebbe per conto di Berlusconi, alleato di Salvini a livello locale.