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Polemica sulla manovra, la Lega propone la Tari in bolletta

Polemica sulla manovra, la Lega propone la Tari in bolletta

La Lega ha proposto un emendamento collegato alla manovra per inserire la Tari nella bolletta elettrica. Scoppia la polemica.

La Tari in bolletta. In collegamento alla manovra, la Lega ha proposto un emendamento per cui i consumatori debbano pagare la tassa sulla spazzatura nella propria bolletta elettrica. La proposta deve essere ancora valutata in commissione Bilancio in Senato, ma la polemica è subito scattata: non tutti sono contenti dell’idea di pagare la Tari con la bolletta della luce, esattamente come avviene per il canone Rai.

La Tari in bolletta

Una proposta per combattere l’evasione fiscale. Passata da poco la bufera del dissenso della Commissione Ue, la manovra torna al banco degli imputati. Questa volta, però, a sostenere l’accusa sono gli stessi consumatori. “È semplicemente assurdo utilizzare la bolletta della luce come fosse un esattore delle tasse”, ha commentato Carlo Rienzi, presidente della Codacons, intervistato in merito da Fanpage, “L’inserimento della Tari nelle fatture dell’energia elettrica non solo non risolverebbe il problema dell’evasione, ma incrementerebbe i casi di morosità, spingendo un numero crescente di utenti, specie coloro che versano in situazione di difficoltà economica, a non poter pagare le bollette a causa dei maggiori costi legati all’inserimento della Tari, subendo peraltro l’interruzione della fornitura elettrica“.

Ogni bimestre, 53 euro in più

“Semplicemente impensabile”. Alla polemica della Codacons si è aggiunta anche Federconsumatori. In un comunicato rilasciato a Fanpage, l’associazione ha segnalato che con l’aggiunta della Tari alla bolletta della luce, i cittadini si troveranno a dover pagare ogni bimestre ben 53,50 euro in più rispetto alla cifra base. Certo, il provvedimento interesserebbe i Comuni in dissesto o pre-dissesto, che hanno stabilito un piano di riequilibrio finanziario. Inoltre, il versamento degli importi da parte dei cittadini dovrebbe essere suddiviso in sei rate mensili. Eppure, Federconsumatori è scettica, soprattutto sulla finalità della proposta all’interno della manovra, cioè la lotta all’evasione fiscale.

L’associazione si riserva il beneficio del dubbio anche in merito alla gestione della tassa all’interno della bolletta: “Non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere con una tassa che, tra l’altro, è di competenza comunale ed in passato è già stata interessata da errori”. Infine, commenta Federconsumatori, resta anche il dubbio sui criteri che l’azienda venditrice potrebbe adottare per ridistribuire i guadagni ai Comuni.