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Manovra, il governo incassa la fiducia del senato con 167 sì

Manovra, il governo incassa la fiducia del senato

Dopo ore di discussione e tensioni, il Senato conferma la fiducia al Governo. Il maxiemendamento alla manovra è stato approvato con 167 voti a favore.

È notte fonda quando il Senato arriva a esprimere il suo favore verso il maxi-emendamento alla manovra di bilancio, frutto degli accodi con la Commissione europea. Ancora una volta il governo pone la fiducia e ancora una volta la maggioranza risponde positivamente. Alle 2:30 della notte di domenica 23 dicembre il Senato approva il maxi-emendamento con 167 voti a favore, 78 contrari e 3 astenuti. Perché la manovra sia approvata definitivamente si attende ora che il maxi-emendamento passi nuovamente al vaglio della Camera tra 28 e 29 dicembre. Questa volta, però, i lavori dovranno essere più rapidi: il 31 dicembre la manovra dovrà essere completa, pena l’esercizio provvisorio.

Manovra, il sudato sì di fiducia del Senato

Le discussioni prima del voto sono state intense e prolungate. Il via libera della commissione di Bilancio è arrivato soltanto nel tardo pomeriggio e così la discussione generale, prevista per le 14 di sabato 22 dicembre, è slittata di sei ore e mezza. Poi il governo ha annunciato la necessità di correggere nuovamente il testo per via di alcuni errori formali. È salita subito la tensione in Commissione di bilancio e tra le opposizioni. Forza Italia ha abbandonato l’aula prima del voto sul cambiamento del testo, Leu e FdI non hanno partecipato al voto e il PD ha chiesto le dimissioni del presidente della Commissione.

Quando il testo è giunto in aula con le modifiche definitive è scoppiato nuovamente il caos a Palazzo Madama. Alcuni senatori dem si sono avvicinati ai banchi del governo lanciando in aria le 195 pagine del maxi-emendamento. La senatrice PD Simona Malpezzi ha accusato la senatrice pentastellata Laura Bottici di averle “messo le mani addosso“. La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati si è vista costretta a sospendere la seduta per alcuni minuti per sedare gli animi.

Conte: “Adesso passiamo alla Camera”

Alla ripresa della seduta, sono iniziate le procedura che hanno portato al voto finale sul maxi-emendamento. Il governo incassa, ancora una volta, la fiducia con 167 voti a favore. Tra gli astenuti il sentore a vita Mario Monti, il grillino Gregorio De Falco e Albert Laniece delle minoranze linguistiche. Ora, affinché la manovra sia definitivamente approvata, la Camera dovrà riunirsi e approvarla tra 28 e 29 dicembre e comunque non oltre il 31. “Un primo passaggio è stato completato, adesso passiamo alla Camera” ha infatti dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Se la Camera non dovesse approvare la manovra di bilancio entro il 31 dicembre si rischierebbe l’esercizio provvisorio. Ciò significa che l’Italia non potrebbe esercitare alcun tipo di attività economica, ma dovrebbe limitarsi all’ordinaria amministrazione. Un rischio che certo il governo del cambiamento non vuole correre.