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Reddito di cittadinanza, identità digitale per ottenerlo

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Luigi Di Maio, parlando al Forum Agi, anticipa l'intenzione di rendere necessaria una identità digitale per l'accesso al reddito di Cittadinanza.

Luigi Di Maio, Vicepremier in quota Movimento 5 Stelle e Ministro del Lavoro, lancia quella che lui stesso definisce “La mia grande sfida per il prossimo anno”. Secondo i piani del Movimento, infatti, per ottenere l’accesso alla erogazione del Reddito di Cittadinanza sarà necessaria una identità digitale. Un impegno che consentirebbe, una volta entrato a regime “Ad ogni cittadino, quando ha la carta di identità, di avere una identità digitale che poi gli consenta di abilitarsi a tutti i portali”, spiega di Maio.

L’impegno di Luigi Di Maio

Questo l’impegno preso dal Ministro dello Sviluppo Economico nel corso del forum di Agi sul digitale. Secondo il vicepremier, infatti, con il reddito di cittadinanza e “i tanti altri strumenti“ contenuti nella legge di bilancio, si potrà “Far identificare milioni e milioni di persone in più”.

Insomma, secondo il Vicepremier si tratta di “Una grande occasione per creare identità digitali nuove tra i cittadini, che avranno interesse ad identificarsi”.

Un processo che dovrebbe portare, secondo il leader del Movimento, a dover ottenere una identità digitale Spid per accedere alla erogazione del reddito di cittadinanza.

Di Maio che nel corso del forum si è poi detto “Molto contento” della continuità del lavoro portata avanti dal commissario per l’agenda digitale Luca Attias con l’impostazione data dal precedente commissario Diego Piacentini, in carica dal 2016 al 2018.

Identità digitale e reddito di cittadinanza

Una collaborazione, assicura Di Maio, che riguarda anche le misure necessarie alla introduzione del reddito di cittadinanza. “Infatti”, sostiene il Vicepremier, “Il processo di identificazione, la presentazione dei documenti, l‘accesso al reddito di cittadinanza sarà fatto tutto in digitale, mentre con il Rei bisognava andare al centro per l’impiego a consegnare le carte”. “Ora”, prosegue il vicepremier, “è stato fatto un gran lavoro di coordinamento degli inti che avevano accesso alle banche dati”.