> > La provocazione del Bansky torinese: Salvini rapito dalle BR

La provocazione del Bansky torinese: Salvini rapito dalle BR

La provocazione del Bansky torinese: Salvini rapito dalle BR

Andrea Villa, noto come il "Bansky torinese", lancia una nuova provocazione. Fa il giro del web l'immagine di Salvini rapito dalle Brigate Rosse.

L’artista di strada torinese Andrea Villa, noto con il soprannome di “Bansky torinese” per la sua arte provocatoria e di critica socio-politica, ha colpito ancora. Questa volta al centro del suo mirino è caduto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. È infatti circolata rapidamente sul web l’immagine del vicepremier imbavagliato con del nastro adesivo e sullo sfondo nero e rosso una cometa a cui fa capo una stella a cinque punte e la scritta BR. L’allusione ai rapimenti messi in atto dalle Brigate Rosse negli anni Settanta è più che evidente. In difesa del suo capitano tuona il capogruppo piemontese del Carroccio Fabrizio Ricca: “Bella vergogna! Senza parole. C’è un limite al cattivo gusto e questo limite è stato superato“.

Salvini rapito e imbavagliato dalle Brigate Rosse

L’ardita opera di Andrea Villa ha suscitato, come si confà a ogni ben architettata provocazione, lo sdegno di molti seguaci del leader leghista. “È da denuncia” si sfoga qualcuno su Facebook. Le numerose segnalazioni al post con cui il Bansky torinese ha fatto circolare l’immagine hanno spinto la dirigenza del social a rimuoverlo da Facebook. Fabrizio Ricca può così mostrarsi trionfante verso i suoi seguaci, nel condiviso ossequio del tanto amato capitano. “Grazie alle vostre segnalazioni Facebook ha rimosso il post vergognoso contro il Capitano. Grande lavoro di squadra! Avanti tutta. #Vince la squadra“.

Le spiegazioni di Andrea Villa in merito all’immagine che, a detta dei leghisti, infama vergognosamente l’immacolato leader del Carroccio, non tardano ad arrivare. “Ho citato l’opera “Natale ’95” di Maurizio Cattelan, dove l’immagine rappresentata è una stella di Natale e non il simbolo delle brigate rosse. La mia è una creazione atta alla sovversione dei simboli natalizi, delle estetiche e delle retoriche dei buoni sentimenti. Mi dissocio da qualsiasi istigazione all’odio nei confronti del politico. Io faccio satira su tutti i politici indiscriminatamente, Salvini si presta facilmente a queste ironie. Cito sempre i capolavori dell’arte contemporanea, che sono ancora poco conosciuti. Inoltre ho preso a pretesto una foto di Salvini che si era imbavagliato quando aveva partecipato alla trasmissione tv “Otto e mezzo” su La7” ha spiegato il Bansky torinese.

Falso allarme. I seguaci di Matteo Slavini possono quindi non disperare per l’onta subita dal loro capitano, perpetuata senza malizia dall’autore dell’immagine. Eppure, forse, Andrea Villa sarebbe stato più efficace non fornendo alcuna spiegazione alla sua opera.