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Migranti, scontro tra Di Maio e Salvini sulle navi al largo di Malta

Sea Watch e Sea Eye

Di Maio: "Accoglieremo donne e bambini". Salvini: "Non cambio idea, chi vuol arrivare in Italia lo faccia con l'aereo, non con i barconi".

Di Maio e Salvini si scontrano. Hanno visioni divergenti riguardo il destino delle navi Sea Watch e Sea Eye, da due settimane in balia del Mediterraneo. Di Maio apre le porte, è pronto ad accogliere donne e bambini. Salvini è assolutamente contrario. Intanto continua la rivolta dei sindaci contro il decreto immigrazione e la Commissione UE propone uno sforzo congiunto tra gli Stati membri per far sbarcare il prima possibile i 49 migranti.

Scontro Di Maio-Salvini

Scontro in governo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il motivo sono due navi, la Sea Watch e la Sea Eye, dal 22 dicembre in balia delle acque del Mediterraneo. Botta e risposta, solo parole: in mezzo la vita di 49 persone, uomini, donne e bambini, scappati dal loro paese con la speranza di una vita migliore. Una vita che, però, sembra lontana. Di Maio tende una mano e offre aiuto: “Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”. E aggiunge: “Questa Europa così non va, la cambieremo con le prossime elezioni europee. Ma i bambini non possono pagare il prezzo di un’Europa che si gira dall’altra parte per non vedere“. Salvini, invece, chiude le porte, o meglio i porti. “Chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi. Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea“, afferma il ministro dell’Interno. Le due imbarcazioni si trovano nelle acque territoriali maltesi dopo che le autorità di Malta hanno concesso loro l’ingresso, senza però permettergli di sbarcare. Pur di arrivare e toccare terra, un migrante a bordo della Sea Watch si è buttato in mare per raggiungere Malta a nuoto.

Il ruolo dell’UE e la rivolta dei sindaci

La portavoce della Commissione dell’Unione Europea, Mina Andreeva, precisa che la Commissione sta continuando i suoi intensi contatti con gli Stati membri disponibili a trovare una soluzione sullo sbarco rapido delle persone a bordo della Sea Watch 3 e Sea Eye, contribuendo a uno sforzo congiunto per sbarcare in sicurezza quanti sono a bordo il prima possibile. La Andreeva fa sapere inoltre che “una serie di Stati membri ha espresso disponibilità verso questo sforzo congiunto e a sostenere Malta”. Intanto i sindaci di varie città portuali italiane sono pronti ad accogliere le 49 persone. E da Palermo a Milano cresce la rivolta dei Comuni contro il decreto immigrazione. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, afferma: “Tutti i regimi hanno iniziato con una legge razziale spacciata per sicurezza”, mentre il collega di Napoli si definisce indignato dall’essere rappresentato da Salvini. “Sull’anagrafe per i migranti noi a Napoli rispondiamo alla Costituzione, non a lui. Salvini tradisce la Carta e deve dimettersi”, chiude. Anche Milano assicura di continuare a garantire sostegno a chi resterà per strada, non togliendo l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo che l’hanno fatta.