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Toninelli: "Sulle trivelle non daremo le autorizzazioni"

Toninelli smentisce l'indiscrezione sulla TAV

Il ministro dei trasporti: "Vedrete di che pasta siamo fatti. Nei prossimi giorni arriverà l'analisi costi-benefici della Tav".

Il Ministro Danilo Toninelli prova a sgombrare il campo dai dubbi chiarendo la posizione del governo giallo-verde sulla spinosa ‘questione trivelle‘. Dopo le polemiche per l’ok alle trivellazioni nel Mar Ionio, il titolare dei Trasporti precisa secondo quanto riporta Tgcom 24: “Sulle trivelle non daremo le autorizzazioni, perché sarebbe come tornare indietro. Sul tema è stato chiarissimo il vicepresidente, Luigi Di Maio. Ora viene la parte politica, con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e vedrete di che pasta siamo fatti”.

“Trivellare significa tornare al Medioevo”

Toninelli chiama in causa gli esecutivi precedenti: “I vari Renzi sono vergognosi per quello che hanno fatto. Noi quelle autorizzazioni non le daremo. Perché trivellare per cercare fossili significa tornare al Medioevo e noi abbiamo scritto nel contratto di programma cose diverse”. Nessun passo indietro dunque ma una linea netta da parte del governo presieduto da Giuseppe Conte.

“Ritardi delle opere per cattiva gestione”

L’esponente del Movimento 5 Stelle spiega poi che il ritardo nella realizzazione delle opere pubbliche è colpa “della cattiva gestione, soprattutto politica. E, diciamolo anche, perché si era creata una sorta di comitato d’affari tra una certa parte imprenditoriale e una certa parte politica che purtroppo ha fatto dei danni. Noi non lo prenderemo il codice degli appalti e lo butteremo nel tritacarta, non ripartiremo da zero, perché non siamo il governo delle riforme radicali ma delle riforme puntuali, giuste. Quindi lo semplificheremo e lo renderemo certo nell’interpretazione”.

“Chiuderemo il dossier della Tav”

Infine Toninelli si espone su altre due tematiche che hanno tenuto banco nelle ultime settimane. A partire dal Tap (il Gasdotto Trans-Adriatico): “Bloccarlo avrebbe significato un contenzioso enorme creando un danno ai conti italiani e le casse pubbliche non vanno scassate”. Vicina anche una soluzione sulla Tav: “Nei prossimi giorni arriverà l’analisi costi-benefici e chiuderemo anche questo dossier. Lo abbiamo congelato perché questa opera costa più di 20 miliardi ma gli altri dossier, compreso quello del tunnel del Brennero stanno andando avanti”.