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Salvini cita "Il pescatore" di De Andrè: critiche sui social

Salvini commenta Il pescatore di De Andrè

Il vicepremier Matteo Salvini è stato duramente ciritcato sui social per la scelta di citare "Il pescatore" di De Andrè: "Sicuro di averla capita?"

“All’ombra dell’ultimo sole si era assopito un pescatore… Ciao Fabrizio, grazie poeta“. Con queste parole Matteo Salvini ha voluto ricordare Fabrizio De André a vent’anni dalla scomparsa. La citazione è tratta da una delle canzoni più celebri di Faber, “Il pescatore“. Ma sono molti gli utenti del web che hanno criticato la scelta del vicepremier, sottolineando l’enorme distanza di vedute, dal punto di vista sociale e politico, tra il leader della Lega e il cantante genovese. “Sicuro di averla capita?“, chiedono alcuni follower.

Il post di Salvini

Salvini cita Fabrizio De André

Non manca chi ha scelto di citare altri passaggi della canzone evocata dal vicepremier. In particolare quelli che fanno riferimento all’atteggiamento di accoglienza e di tolleranza che caratterizza il pescatore di Faber: “Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno, non si guardò neppure intorno, ma versò il vino e spezzò il pane per chi diceva ‘ho sete, ho fame'”. “Tra l’altro, l’assassino arriva a una spiaggia“, sottolinea un altro utente, in riferimento alla decisione di Salvini di chiudere i porti ai migranti.

Fabrizio De Andrè è stato definito “il poeta degli ultimi“. Nelle sue canzoni parla di poveri, emarginati, prostitute e tossicodipendenti, omosessuali e stranieri, sempre cogliendo ciò che di buono c’è in ogni essere umano. Categorie che, invece, sono spesso nel mirino delle politiche del vicepremier e del governo gialloverde. Basti pensare a Khorakhanè, canzone dedicata ai rom di cui viene ricordato il continuo migrare. Qualcuno, però, “si è fermato italiano / come un rame a imbrunire su un muro”. Quegli stessi rom italiani che “purtroppo ci dobbiamo tenere” contro i quali il leader leghista, da poco eletto ministro, ha evocato un censimento.