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Migranti, Conte "Problema irrisolto, l'Ue rischia di crollare"

Conte in Niger su migranti e Ue

Il premier Giuseppe Conte, in visita in Niger, ha espresso preoccupazione per il "problema irrisolto dei migranti" che rischia di mettere fine all'Ue.

Giuseppe Conte non nasconde la preoccupazione per la questione migratoria. Durante il suo viaggio istituzionale a Niamey, in Niger, il premier ha avvertito che “l’Europa rischia di franare sotto il peso del problema irrisolto dell’immigrazione. È un rischio serissimo. Nonostante abbiamo affermato nuovi principi, continuiamo a non vedere nessuna svolta a livello europeo. Se continua così, il rischio è concreto”. Per il presidente del Consiglio, l’unica soluzione possibile consiste nel “contrastare alla radice le cause dei flussi migratori. Dobbiamo investire di più nel Trust fund for Africa e nei processi di cooperazione. È inutile pensare di contrastare il fenomeno solo accendendo i riflettori delle televisioni sulle situazioni emergenziali. Bisogna intervenire all’origine del fenomeno. L’Europa deve fare di più per l’Africa“.

Giuseppe Conte in Niger

Conte “Lotta al terrorismo e ai trafficanti”

Sul proprio profilo Instagram, Conte si è detto “molto soddisfatto della missione di oggi in Niger, Paese – e lo stesso vale per il Ciad – in cui nessun Presidente del Consiglio italiano era mai stato prima”. Il premier ha incontrato il Presidente della Repubblica Issoufou Mahamadou e il Contingente italiano in Niger. Non sono mancate neanche visite istituzionali al Centro di Transito dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni e al Centro dell’Unhcr. “Si tratta di strutture – ha spiegato il premier – che si occupano rispettivamente di gestione delle dinamiche migratorie, in particolare per quanto riguarda il transito dei migranti, e dell’accoglienza temporanea dei rifugiati. Il Niger, in questo senso, è un partner imprescindibile dell’Unione europea nella gestione dei flussi migratori e un attore chiave per la lotta contro il terrorismo e i trafficanti“.

Conte ha poi sottolineato che “nel 2018 in Italia gli sbarchi sono diminuiti di oltre l’80% rispetto all’anno precedente. Una delle strade da seguire è dunque questa: evitare che abbiano inizio i viaggi della speranza di migliaia di persone in cerca di una vita migliore, che finiscono facile preda di gruppi criminali”.