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Reddito e quota 100, confermato Cdm per approvare il maxi decreto

Cdm per approvare il decreto su reddito e pensioni

Confermato il Cdm per approvare il maxi decreto su reddito di cittadinanza e quota 100. Conte: "Finalmente diventeranno leggi dello Stato".

Dopo svariati rinvii e dopo il rincorrersi di voci di un ulteriore possibile slittamento, i portavoce del governo hanno annunciato che si terrà nel pomeriggio il Consiglio dei ministri per approvare il maxi decreto su reddito di cittadinanza e pensioni. L’incontro a Palazzo Chigi sarà anticipato da un vertice ristretto, a cui parteciperanno solo Giuseppe Conte e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Un tentativo di appianare le ultime divergenze prima del Cdm.

Su Facebook il premier, di ritorno da “N’Djamena, dopo due giorni in Africa, in Niger e nel Ciad”, dove ha partecipato a una “missione molto importante per rafforzare la cooperazione con questi due Stati”, ha fatto riferimento ai “tanti impegni” che lo attendono al suo rientro in Italia. “Innanzitutto avremo un Consiglio dei ministri importantissimo”, ha annunciato. “Approveremo il decreto che contiene i due provvedimenti chiave di questo governo: il reddito di cittadinanza e quota 100, misure che molti italiani aspettano da tempo e che finalmente diventeranno leggi dello Stato”.

Decreto, tensioni Lega-M5S

Secondo quanto riportato dal Messaggero, la Ragioneria di Stato non avrebbe ancora posto la bollinatura al maxi decreto a causa di alcuni dubbi persistenti riguardanti le coperture, in particolare per quanto concerne la platea del reddito di cittadinanza. In particolare, la querelle riguarderebbe i dipendenti statali e il loro trattamento di fine servizio. L’ipotesi che al momento appare più accreditata è quella di consentire a tutti i dipendenti pubblici di chiedere un anticipo del Tfr al momento della pensione. Tensioni tra gli alleati di governo permangono anche sul tema del reddito destinato agli invalidi. “I soldi ci sono, lasciamo che i tecnici facciano il loro mestiere su provvedimenti che riguardano milioni di italiani”, ha dichiarato Matteo Salvini.

Spaccatura sui temi ambientali

L’esecutivo si divide anche sui temi ambientali. Alla Commissione al Senato, Lega e M5S si sono trovati in disaccordo sulla nomina alla presidenza del Parco del Circeo. Il nome proposto dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, non è stato appoggiato dalla Lega. “Non accetteremo diktat e respingeremo i tentativi di far nominare persone non adeguate a questo ruolo così importante e delicato”, ha replicato il ministro. “La politica ha il compito di nominare i migliori presidenti per la loro gestione e i partiti devono restarne fuori”.