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Berlusconi a L'Aquila 10 anni dopo il terremoto: "Sono commosso"

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi, a L'Aquila per sostenere il candidato del centrodestra alle elezioni regionali, ricorda la tragedia del terremoto del 2009.

Silvio Berlusconi torna a L’Aquila a pochi mesi dal decennale del terremoto del 6 aprile 2009, dicendosi “commosso”. Il leader di Forza Italia, che si candiderà alle elezioni europee di maggio 2019, è andato anche a visitare uno dei quartieri del progetto Case. Con lui Marco Marsilio, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Abruzzo nelle elezioni del 10 febbraio.

Berlusconi 10 anni dopo a L’Aquila

“Sono commosso. Ho dentro di me un ricordo che non finirà mai di quei giorni del terremoto, delle famiglie che avevano perso i loro cari, delle famiglie che avevano perso la loro casa” sottolinea Silvio Berlusconi da L’Aquila, per sostenere Marco Marsilio, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Abruzzo nelle elezioni del 10 febbraio 2019, e per festeggiare i 25 anni della fondazione di Forza Italia.

Quest’anno però cadrà anche il decennale del terremoto del 6 aprile 2009, che ha causato 309 vittime e oltre 1.600 feriti. Il leader azzurro ha quindi fato tappa anche in uno dei quartieri del progetto Case, l’insediamento antisismico voluto dal suo governo dopo il sisma, dove sono stati ospitati in 4.500 alloggi circa 20mila aquilani sfollati.

Come riporta abruzzoweb.it, commentando la visita dell’ex premier il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi ha affermato quindi: “Credo che questa città debba riconoscere i meriti a quest’uomo e a quell’esecutivo. Non è solo un utilizzo elettorale che bisogna fare delle figure che su questa città hanno dimostrato impegno, attaccamento, passione – ha aggiunto – dobbiamo riscrivere una storia più libera da schemi mentali e pregiudizi politici”.

“M5S comunisti da strada”

Silvio Berlusconi si è poi soffermato a parlare di questo governo, ammettendo di “augurarsi ogni giorno che cadi”. “Vedere un governo che dice sì un giorno, per dire no il giorno dopo, per dire forse il terzo giorno… Vedo un pericolo come nel 1994, quasi più grave. – ha affermato – Questi grillini hanno le stesse idee dei comunisti di allora, anzi, loro si proclamano comunisti ma non da salotto, da strada; ma rispetto alla sinistra di allora non hanno nessuna competenza, esperienza, non sanno cos’è l’amministrazione pubblica”.

Anche per questo, sostiene, il leader di Forza Italia è sceso nuovamente in campo in vista delle elezioni europee di maggio 2019.